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Il cambio di stagione fa davvero perdere più capelli? Ecco spiegate cause, esami e rimedi

Motivi fisiologici possono incontrare problemi più seri

Il cambio di stagione fa davvero perdere più capelli? Ecco spiegate cause, esami e rimedi

Foto di repertorio

In autunno, così come in primavera, è normale notare un aumento della caduta dei capelli. Si tratta di un processo fisiologico che riguarda uomini e donne e che può arrivare fino a 100 capelli al giorno senza destare preoccupazione. Questo fenomeno è legato al ciclo di vita del capello: dopo una fase di crescita che dura anche sette anni e un periodo di stasi, arriva il momento della caduta, quando un nuovo fusto spinge via quello vecchio.

Tuttavia, quando la perdita diventa costante e si accompagna a un mancato rinfoltimento o a un evidente diradamento, il problema può essere legato a cause organiche. In questi casi è fondamentale rivolgersi a uno specialista in dermatologia, che potrà distinguere tra un ricambio naturale e una condizione che richiede approfondimenti.

Gli esami consigliati partono generalmente dalle analisi del sangue per valutare i livelli di ferro, ferritina, transferrina e vitamina D. Se necessario, il dermatologo può indicare ulteriori indagini o orientare il paziente verso altri specialisti, qualora si sospettino patologie non dermatologiche.

Le terapie variano in base alla causa: in assenza di malattie sistemiche, si possono utilizzare integratori e trattamenti mirati per rinforzare il cuoio capelluto e favorire la ricrescita. Gli esperti raccomandano di evitare soluzioni fai-da-te o prodotti generici, che potrebbero aggravare la situazione. Lozioni e pomate devono essere personalizzate in base al quadro clinico.

Il consiglio resta chiaro: davanti a una caduta insolita o a un assottigliamento della chioma, è il dermatologo la figura di riferimento per individuare la terapia più efficace e proteggere la salute del capello.

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