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Festività
17 Settembre 2025 - 12:10
La data del 4 ottobre, giorno in cui si ricorda San Francesco d’Assisi, tornerà a essere una festività nazionale. Dopo oltre quattro decenni dall’abolizione, la proposta di legge promossa da Noi Moderati e sostenuta da Fratelli d’Italia e Forza Italia ha ottenuto il via libera politico e si avvia verso l’approvazione definitiva. L’idea è legata all’ottocentesimo anniversario della morte del santo, che cadrà nel 2026. Tuttavia, poiché in quell’anno il 4 ottobre sarà una domenica, la nuova festività entrerà concretamente in vigore dal 2027, quando la ricorrenza cadrà di lunedì, regalando così un lungo fine settimana a milioni di italiani.
La ricorrenza del 4 ottobre era stata abolita con la legge n. 54 del 1977, che aveva soppresso alcune festività per aumentare la produttività. Insieme a San Francesco, patrono d’Italia, sparirono dal calendario altre celebrazioni considerate “non essenziali”. Ora, dopo 44 anni, la giornata tornerà a essere segnata in rosso sul calendario, al pari di Natale, Ferragosto, Santo Stefano, 25 aprile, 1° maggio e 2 giugno.
La legge prevede la chiusura di scuole e uffici pubblici, mentre nel settore privato chi lavorerà il 4 ottobre riceverà una maggiorazione in busta paga, con lo Stato pronto a coprire i costi aggiuntivi per le imprese.
Non solo: la giornata sarà accompagnata da eventi e manifestazioni istituzionali promossi da scuole, amministrazioni ed enti del Terzo settore, con particolare attenzione ai valori incarnati da San Francesco: pace, fraternità, inclusione sociale e tutela dell’ambiente.
Nel corso dell’iter parlamentare, non sono mancate proposte di estendere l’elenco delle festività. Il deputato Dieter Steger (gruppo misto-minoranze linguistiche) aveva chiesto di inserire anche il 19 marzo, giorno di San Giuseppe. L’emendamento è stato però bocciato dal Governo, che ha temuto l’apertura di una “catena” di nuove richieste. Il ripristino della festa del 4 ottobre si carica dunque di un forte valore simbolico. Non solo una giornata di riposo, ma anche l’occasione per riflettere sul messaggio universale di San Francesco d’Assisi, il patrono d’Italia, che continua a ispirare iniziative civili, religiose e culturali.
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