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Adolescence stagione 2? Dopo gli Emmy i creatori svelano i piani

La porta al sequel si chiude: «Jamie Miller è un capitolo finito». Si lavora a nuovi progetti con lo stesso formato

Adolescence stagione 2? Dopo gli Emmy i creatori svelano i piani

Fonte Instagram/@adolescence.netflix

La serie Netflix che ha trasformato il processo a Jamie Miller in un’esperienza televisiva ipnotica, conquistando pubblico e critica in tutto il mondo, si ferma alla sua prima stagione. “Non ci sarà un seguito. Per noi la storia di Jamie Miller si è conclusa, o almeno abbiamo raccontato tutto ciò che volevamo raccontare”, ha dichiarato il co-creatore Jack Thorne in un’intervista a Cinemablend, riportata in Italia anche da BestMovie.

La decisione arriva dopo un percorso straordinario: Adolescence si è imposta come una delle produzioni più acclamate degli ultimi anni, portando a casa ben otto Emmy Awards. La miniserie ha vinto nelle categorie più prestigiose, tra cui miglior miniserie o serie antologica, miglior regia (Philip Barantini) e miglior sceneggiatura (Jack Thorne e Stephen Graham).

A brillare sono stati anche i suoi interpreti: Stephen Graham si è aggiudicato il premio come miglior attore protagonista, mentre Erin Doherty e il giovanissimo Owen Cooper hanno conquistato i riconoscimenti per i ruoli di supporto. Proprio Cooper, a soli 15 anni, è entrato nella storia come il più giovane vincitore di sempre.

Il successo non è stato frutto del caso. La serie ha colpito per la sua struttura innovativa: ogni episodio è stato girato interamente in piano sequenza, offrendo allo spettatore una tensione continua e uno sguardo immersivo sugli eventi legati al processo a Miller.

Altro punto di forza è stata l’intensità della recitazione, capace di rendere ogni dialogo e ogni sguardo carico di significato. In particolare, la performance di Owen Cooper è stata tra le più celebrate, trasformandolo da promessa a certezza del panorama televisivo internazionale.

Il sogno (infranto) di un seguito

Negli ultimi mesi si era parlato a lungo della possibilità di un sequel, magari dedicato al punto di vista di Katie Leonard, la giovane coinvolta nella vicenda. Gli autori, però, hanno escluso questa strada. “Molti dicono che sarebbe bello vedere la storia dal punto di vista di Katie. Probabilmente sì, ma non penso che siamo le persone giuste per farla”, ha chiarito Thorne sempre a Cinemablend. Una scelta netta, che conferma la volontà di non snaturare un progetto nato come storia chiusa e completa.

Se il ritorno di Jamie Miller è ormai archiviato, i creatori non escludono di riprendere in mano il formato dello one-shot – la regia in piano sequenza che ha reso unica la serie – per applicarlo a nuove storie. “Ci piacerebbe molto. Al momento ci stiamo lavorando, ma non abbiamo ancora una risposta definitiva”, ha concluso Thorne.

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