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Economia
30 Settembre 2025 - 17:05
La normativa italiana prevede numerosi strumenti per chi si trova senza lavoro. Non si tratta solo di contributi economici, ma anche di percorsi formativi e agevolazioni che mirano a favorire l’inserimento nel mercato del lavoro. Alcuni benefici sono pensati per chi non ha mai avuto un impiego, altri per chi lo ha perso in modo involontario, altri ancora per i lavoratori autonomi in difficoltà.
Bonus casalinghe
Non prevede un sostegno economico diretto, ma consente alle donne impegnate in attività non retribuite di accedere a corsi di formazione gratuiti. Per ottenerlo è necessaria l’iscrizione all’Inail (24 euro l’anno) e la consultazione dei bandi sul sito del Dipartimento per le Pari Opportunità. L’obiettivo è incrementare le competenze per un futuro ingresso nel mondo del lavoro.
Supporto Formazione e Lavoro (SFL)
Destinato agli occupabili tra i 18 e i 59 anni con Isee fino a 10.140 euro, offre un’indennità mensile a fronte della sottoscrizione di un Patto di Attivazione Digitale e di un Patto di Servizio Personalizzato. Chi riceve il sostegno deve partecipare a percorsi di formazione e attività finalizzate al lavoro. Sono previsti anche limiti patrimoniali, tra cui un valore della casa non superiore a 150.000 euro e un patrimonio mobiliare entro i 6.000 euro (incrementabile in base al numero dei componenti familiari).
Naspi
È l’indennità più nota per chi perde un lavoro subordinato in modo involontario. Richiede almeno 13 settimane di contributi versati negli ultimi 4 anni e la domanda va presentata entro 68 giorni dal termine del rapporto. L’importo massimo è di 1.562,82 euro al mese, calcolato in base alla retribuzione media. Dal sesto mese si applica una decurtazione del 3% mensile, che parte dall’ottavo mese per chi ha più di 55 anni.
DisColl
Spetta ai collaboratori iscritti alla Gestione Separata Inps, in caso di disoccupazione involontaria. È necessaria almeno una mensilità di contributi nell’anno precedente. L’importo è pari al 75% del reddito medio fino a un massimo di 1.436,61 euro, più il 25% della quota eccedente. Anche qui è prevista la riduzione del 3% dal sesto mese.
Iscro per partite Iva
Pensata per i professionisti iscritti alla Gestione Separata Inps, l’Iscro è una sorta di “cassa integrazione” per i lavoratori autonomi senza cassa previdenziale. Si può richiedere una sola volta all’anno (entro il 31 ottobre) e dura al massimo sei mesi. L’importo varia tra 200 e 800 euro al mese, pari al 25% del reddito medio dei due anni precedenti. Per accedervi occorre dimostrare un calo del reddito di almeno il 70% rispetto alla media del biennio precedente e non superare i 12.000 euro annui.
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