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Tendenze
27 Dicembre 2025 - 13:00
Negli ultimi anni, l’usanza di “riciclare” i regali poco graditi a Natale è diventata una vera e propria tendenza. Dal 2018, infatti, il termine “regifting” è entrato nel dizionario Treccani e indica esattamente il fenomeno: regalare a qualcun altro un dono ricevuto che non ci ha convinto. Anche nel 2025, questa pratica rimane diffusa in Italia: circa un italiano su due dichiara di essere pronto a riutilizzare i regali, mentre in Francia le piattaforme online registrano un’impennata di annunci per rivenderli.
Secondo una ricerca del Centro Studi di Confcooperative, i cosiddetti “riciclatori seriali” sono circa 28 milioni di italiani, quasi la metà della popolazione. La motivazione principale non è solo la tradizione, ma anche un vero e proprio bisogno economico: la crescente incertezza e l’aumento del costo della vita spingono molte persone a proteggere il proprio potere d’acquisto. I risparmi, spiegano gli esperti, vengono così reinventati o preservati, soprattutto in un Paese dove il ceto medio si indebolisce e circa 10 milioni di cittadini vivono in povertà.
Il riciclo dei regali comporta anche un risparmio considerevole: i ricercatori stimano un risparmio complessivo di circa 3,7 miliardi di euro, in crescita rispetto agli anni precedenti. È il risultato di un approccio pragmatico e consapevole: chi ricicla lo fa sia per necessità, sia per evitare sprechi.
I modi per riciclare i regali sono diversi:
Riutilizzo diretto: metà dei riciclatori (55% donne, 45% uomini) conservano i regali ricevuti o quelli avanzati da anni per usarli al momento giusto.
Vendita online: circa tre persone su dieci scelgono di guadagnare rivendendo i regali su piattaforme o social network (58% uomini, 42% donne).
Scambio nei negozi: molti scambiano i regali per ottenere buoni o altri prodotti da regalare.
Alcuni doni finiscono più spesso tra le mani dei riciclatori:
Prodotti alimentari: vini, panettoni, cioccolata e salumi sono i più riutilizzati (50%).
Accessori e cosmetici: sciarpe, guanti, calzini, borse e creme (21%).
Libri e agende: circa il 20% dei regali riciclati.
Giocattoli: solo il 9%, ma non mancano.
La crescita del riciclo non dipende solo dal risparmio. Per il Natale 2025, oltre il 60% degli italiani ha utilizzato strumenti di intelligenza artificiale per scegliere i regali. Tuttavia, spesso i suggerimenti tecnologici si sono rivelati inadatti. Come sottolinea Luigi Gabriele, presidente di Consumerismo No Profit, l’AI può portare a regali impersonali o sbagliati, aumentando il rischio di spesa eccessiva.
Il fenomeno del regifting è diffuso anche all’estero. In Francia, secondo eBay e Rakuten, solo il giorno dopo la vigilia di Natale sono stati pubblicati quasi 900.000 annunci di rivendita. eBay ha registrato 500.000 nuove inserzioni il 25 dicembre, con un aumento del 400% rispetto alla media giornaliera, mentre Rakuten prevede di superare un milione di annunci nei giorni successivi.
Secondo una recente indagine di Ipsos Doxa per eBay, nel 2024 il 44% degli italiani ha ricevuto almeno un regalo poco gradito, e quasi la metà lo ha rivenduto. I regali più spesso riciclati provengono da chi ci conosce meglio: partner e amici stretti. La rivendita non si limita al periodo natalizio: quasi il 60% degli intervistati è disposto a vendere i regali indesiderati ricevuti durante tutto l’anno, con vestiti, accessori e articoli per la casa in cima alla lista.
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