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Regali di Natale riciclati: un italiano su due li riutilizza o li rivende

Dal “regifting” al boom delle vendite online, tra risparmio e consigli sbagliati dell’intelligenza artificiale, ecco i doni meno apprezzati dagli italiani nel 2025

Regali di Natale riciclati: un italiano su due li riutilizza o li rivende

Negli ultimi anni, l’usanza di “riciclare” i regali poco graditi a Natale è diventata una vera e propria tendenza. Dal 2018, infatti, il termine “regifting” è entrato nel dizionario Treccani e indica esattamente il fenomeno: regalare a qualcun altro un dono ricevuto che non ci ha convinto. Anche nel 2025, questa pratica rimane diffusa in Italia: circa un italiano su due dichiara di essere pronto a riutilizzare i regali, mentre in Francia le piattaforme online registrano un’impennata di annunci per rivenderli.

Chi ricicla e perché

Secondo una ricerca del Centro Studi di Confcooperative, i cosiddetti “riciclatori seriali” sono circa 28 milioni di italiani, quasi la metà della popolazione. La motivazione principale non è solo la tradizione, ma anche un vero e proprio bisogno economico: la crescente incertezza e l’aumento del costo della vita spingono molte persone a proteggere il proprio potere d’acquisto. I risparmi, spiegano gli esperti, vengono così reinventati o preservati, soprattutto in un Paese dove il ceto medio si indebolisce e circa 10 milioni di cittadini vivono in povertà.

Quanto si risparmia

Il riciclo dei regali comporta anche un risparmio considerevole: i ricercatori stimano un risparmio complessivo di circa 3,7 miliardi di euro, in crescita rispetto agli anni precedenti. È il risultato di un approccio pragmatico e consapevole: chi ricicla lo fa sia per necessità, sia per evitare sprechi.

Le modalità più comuni

I modi per riciclare i regali sono diversi:

  • Riutilizzo diretto: metà dei riciclatori (55% donne, 45% uomini) conservano i regali ricevuti o quelli avanzati da anni per usarli al momento giusto.

  • Vendita online: circa tre persone su dieci scelgono di guadagnare rivendendo i regali su piattaforme o social network (58% uomini, 42% donne).

  • Scambio nei negozi: molti scambiano i regali per ottenere buoni o altri prodotti da regalare.

I regali più riciclati

Alcuni doni finiscono più spesso tra le mani dei riciclatori:

  1. Prodotti alimentari: vini, panettoni, cioccolata e salumi sono i più riutilizzati (50%).

  2. Accessori e cosmetici: sciarpe, guanti, calzini, borse e creme (21%).

  3. Libri e agende: circa il 20% dei regali riciclati.

  4. Giocattoli: solo il 9%, ma non mancano.

L’impatto dell’intelligenza artificiale

La crescita del riciclo non dipende solo dal risparmio. Per il Natale 2025, oltre il 60% degli italiani ha utilizzato strumenti di intelligenza artificiale per scegliere i regali. Tuttavia, spesso i suggerimenti tecnologici si sono rivelati inadatti. Come sottolinea Luigi Gabriele, presidente di Consumerismo No Profit, l’AI può portare a regali impersonali o sbagliati, aumentando il rischio di spesa eccessiva.

Non solo Italia

Il fenomeno del regifting è diffuso anche all’estero. In Francia, secondo eBay e Rakuten, solo il giorno dopo la vigilia di Natale sono stati pubblicati quasi 900.000 annunci di rivendita. eBay ha registrato 500.000 nuove inserzioni il 25 dicembre, con un aumento del 400% rispetto alla media giornaliera, mentre Rakuten prevede di superare un milione di annunci nei giorni successivi.

Una pratica che dura tutto l’anno

Secondo una recente indagine di Ipsos Doxa per eBay, nel 2024 il 44% degli italiani ha ricevuto almeno un regalo poco gradito, e quasi la metà lo ha rivenduto. I regali più spesso riciclati provengono da chi ci conosce meglio: partner e amici stretti. La rivendita non si limita al periodo natalizio: quasi il 60% degli intervistati è disposto a vendere i regali indesiderati ricevuti durante tutto l’anno, con vestiti, accessori e articoli per la casa in cima alla lista.

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