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LA (BELLA) NOTIZIA

Torino, ecco il più bel regalo di questo Natale: il padre salva la vita della figlia di 11 mesi donandole il fegato

Accade alle Molinette. Si tratta del primo trapianto di fegato pediatrico eseguito in Piemonte: 16 ore in sala operatoria

Torino, ecco il più bel regalo di questo Natale: il padre salva la vita della figlia di 11 mesi donandole il fegato

Torino, ecco il più bel regalo di questo Natale: il padre salva la vita della figlia di 11 mesi donandole il fegato

Un gesto di amore che trascende ogni limite. Un papà greco ha fatto un dono straordinario alla sua bambina di soli 11 mesi, salvandole la vita grazie a un trapianto di fegato da vivente. È accaduto nei giorni scorsi presso l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, in un intervento che ha segnato una pietra miliare per la medicina piemontese e per il programma di trapianti internazionale. Si tratta del primo trapianto di fegato pediatrico eseguito in Piemonte, frutto di una straordinaria collaborazione tra Italia e Grecia, sotto l’egida del Centro Nazionale Trapianti (CNT) di Roma. La bambina, affetta da una grave cirrosi epatica scompensata e da una rara malformazione, l’atresia delle vie biliari, aveva già subito due interventi chirurgici in Grecia, ma senza successo. Una speranza di vita per lei si stava affievolendo, e l’unica chance di salvezza era un trapianto urgente.

La richiesta è partita dalla Hellenic Transplant Organization di Atene, che ha attivato l’accordo tra Italia e Grecia per l’invio della piccola a Torino. L’intervento è stato coordinato dal Centro Regionale Trapianti del Piemonte-Valle d’Aosta, diretto dal dottor Federico Genzano, che ha subito dato il via libera al trasferimento della bambina e della sua famiglia all’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, dove la piccola è stata presa in cura dal dottor Pierluigi Calvo. Nonostante il forte impegno per trovare un donatore deceduto, le offerte di fegato idoneo non sono arrivate, e il papà della bambina, un uomo di 31 anni, ha preso una decisione che ha dell’incredibile: donare una parte del suo fegato per salvare la vita della figlia. Un gesto di generosità pura, che ha subito trovato il pieno supporto da parte della Direzione sanitaria dell’ospedale Molinette, diretta dal dottor Antonio Scarmozzino, che ha autorizzato il trapianto da vivente in tempi record.

Così, nel cuore della notte, è iniziato l’intervento, che ha visto il padre e la figlia operati contemporaneamente in un’unica, lunga sessione chirurgica. Il professor Renato Romagnoli, direttore del Dipartimento Trapianti della Città della Salute e della Regione Piemonte, ha guidato l’équipe, affiancato dagli anestesisti dell’Anestesia e Rianimazione 2, diretta dal dottor Roberto Balagna. L’intervento è stato particolarmente complesso a causa della piccola dimensione della bambina (che pesava meno di 8 kg), ma anche per la difficoltà tecnica legata alla sua severa ipoplasia della vena porta, che ha richiesto l’autotrapianto della sua vena giugulare.

Dopo ben 16 ore di sala operatoria, l'intervento si è concluso con successo, e la bambina è stata trasferita in terapia intensiva, dove ha trascorso cinque giorni sotto stretto controllo. Oggi, padre e figlia sono in ripresa: lui è stato già dimesso, mentre la bambina continua la sua degenza in Area Semintensiva Chirurgica. “Questo intervento è una dimostrazione della grande capacità della Sanità piemontese, che si conferma un faro di eccellenza per l’Italia e anche a livello internazionale, specialmente nel campo dei trapianti”, ha commentato l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi. “Un grande applauso va ai nostri professionisti e al papà che ha fatto il più grande regalo possibile alla sua bambina”, ha aggiunto.

Giovanni La Valle, direttore generale della Città della Salute di Torino, ha sottolineato il valore di una grande azienda ospedaliera che, ancora una volta, ha risposto con prontezza a un’emergenza di salute proveniente da un altro Paese dell'Unione Europea. Un gesto straordinario, che incarna il significato più profondo del Natale: quello di donare la vita, di esserci per gli altri in modo incondizionato. Una storia di speranza che, anche in una notte lunga e difficile, ha trovato la sua luce.

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