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A Mirafiori

Tra abusivi e l'amianto: «Qui si vive nella paura. Ci dicono: torneremo»

La polizia sgombera 7 alloggi occupati dagli abusivi

Tra abusivi e l'amianto  <<Qui si vive nella paura. Ci dicono: torneremo>>

Lo sgombero delle case di via Scarsellini

Tirava un vento forte ieri mattina alle 7 in via Scarsellini.I residenti, quasi stupiti dalla presenza della polizia, mobilitata per sgomberare sette alloggi occupati abusivamente, sono scesi nei cortili. Loro questo intervento lo avevano chiesto a più riprese da due anni a questa parte. C’erano stati anche momenti di tensione e di violenza e per questo alcuni preferiscono non parlare. Di fotografie o video non se ne parla: «Abbiamo paura che questi possano tornare». Un’inquilina, la signora Mina, raggiunge altre donne, si fa coraggio e dice: «Sono più serena se li mandano via. Non c’è un momento di pace, vivo qui da un anno e mezzo con mia figlia. Una mattina lei è uscita di casa e una ragazzina Rom le ha tirato i capelli. Sono intervenuta appena in tempo».

Le palazzine hanno in comune una facciata cadente con muri scrostati e tende da sole sdrucite, scolorite dal sole e dal tempo. I citofoni non ci sono. O meglio, non ci sono più. Scardinati dal muro. Anche il portone della palazzina “D” non c’è più, qualcuno se lo è portato via. Agli alloggi si accede dalle scale che sono a pezzi e dal ballatoio. Le porte che dal pianerottolo danno sui balconi sono tutte distrutte o riparate (male) con materiali di fortuna. Da ogni ingresso si entra in due appartamenti: bagno e cucina sono ambienti minuscoli, mentre i locali adibiti a camera da letto, sono leggermente più grandi. Niente bidet, vasca piccola. «All’interno gli alloggi cadono a pezzi - si sfoga un’inquilina -. Adesso mi stanno rifacendo il bagno, ma solo perché mi sono trovata la casa allagata. Erano anni che li chiamavo, quelli di Atc. Sapete cosa mi ha detto l’operaio mentre eseguiva i lavori? Che qui dentro ci moriremo». Nei cortili ci sono cataste di rifiuti buttati a fianco dei cassonetti. «Già prima dell’arrivo degli abusivi qui era uno schifo. Quelli bevono come matti, poi spaccano le bottiglie in cortile e le lasciano li. Di notte non dormiamo più. Qui davanti è diventato un parcheggio di auto rubate. Siamo stati anche ospiti in alcuni programmi televisivi: l’unica cosa che abbiamo ottenuto sono state liti con loro (gli abusivi) nei giorni seguenti e svariate minacce e dispetti», aggiunge una donna che ha lasciato l’alloggio da qualche tempo e vive ospite di un’amica.

«Spaccano tutto, rubano. Settimane fa a un anziano che era in visita ai parenti - dice un pensionato che vive nel caseggiato - è stato rubato il borsello e poi alcuni ragazzi lo hanno minacciato con un martello». la moglie aggiunge: «pensi che qualche giorno fa io ho chiamato l’Enpa per segnalare il maltrattamento di un cane che viene lasciato a se stesso, nulla. Di noi fino ad oggi si erano dimenticati tutti. Ecco perché nessuno vuole farsi riprendere, siamo certi di esser a rischio ritorsioni». Si avvicina una signora, non ha più di quarant’anni: «Sono una donna sola con bambini. Sono terrorizzata da cosa possono farmi qui. Atc non mi concede il cambio della casa popolare: ed in questi alloggi la situazione è intollerabile, abbiamo gente che vive nelle soffitte, tossicodipendenti: anche le cantine sono fuori uso, nella mia non sono mai entrata. I palazzi trasudano amianto e negli anni diverse persone sono venute a mancare per forme tumorali». La parola amianto viene ripetuta spesso tra i residenti, ma, almeno allo stato dei fatti, non ci sono prove che il minerale sia stato utilizzato per edificare le palazzine.

Verso le 11, prima di allontanarsi dal villaggio Atc, alcuni ragazzini si avvicinano ad un gruppo di inquilini e li minacciano: «Stanotte qui non dormirà nessuno, sappiamo ciò che dobbiamo fare. E se ci sarà la polizia a proteggervi, noi ritorneremo»

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