Cerca

Il caso

La strage continua degli alberi di Torino: ne sono stati abbattuti mille in 15 giorni

Morti, secchi, indeboliti da siccità e alte temperature. L’esperto: «E’ come se morissero d’infarto in massa»

Alberi tagliati giardini reali

Uno degli alberi tagliati in questi giorni ai Giardini reali

Oltre mille alberi abbattuti in queste due settimane, dieci volte più dello stesso periodo del 2022: è la strage annunciata delle piante di Torino, che adesso trova conferma nei fatti. Lo sottolinea anche Pier Giorgio Terzuolo dell’Ipla (Istituto per le piante da legno e l’ambiente): «E’ come se gli alberi più fragili morissero d’infarto a causa della siccità e delle alte temperatura. E probabilmente continueranno a morire anche in estate».

Il quadro apocalittico è visibile anche sul sito della Città di Torino: tra il 15 e il 31 maggio era previsto l’abbattimento di 20 piante al Valentino, 33 al giardino Cavallotti, 36 al parco Rignon, 50 al Colonnetti, 59 alla Tesoriera, 91 lungo corso Tazzoli. E il totale arriva intorno a quota 1.100 piante, tagliate perché secche, malate o morte.

Nello stesso periodo dello scorso anno erano un decimo, circa 120: «I risultati della siccità del 2022 si stanno vedendo ora perché gli alberi seccati non fioriscono - riflette Terzuolo, responsabile dell’area Foreste e Biodiversità dell’Ipla che all’Ipla (società partecipata da Regione e Comune) - Aceri montani e faggi sono morti già alla fine della scorsa estate perché sono adatti a climi più freschi e montani: nel parco di Racconigi quelle specie sono state cancellate. Ma anche conifere e sempreverdi stanno soffrendo tantissimo».


Il Comune di Torino si era già reso conto di queste tendenze e ha annunciato l’intenzione di contrastarle con la posa di nuove piante e con uno studio per mitigare il fenomeno.

Queste piogge, almeno, hanno frenato un po’? «Sì perché sono state ben distribuite sul terreno asciutto ma dobbiamo sperare che in estate ci siano condizioni normali di pioggia e calore: gli alberi non si possono muovere come gli altri esseri viventi e non possono fare altro che subire i cambiamenti climatici».Quindi la strage continuerà? «Non possiamo ancora fare un bilancio ma gli “infarti”, i funghi e i parassiti sono favoriti dallo stress che siccità e caldo provocano sulle piante. In città, in più, fanno i conti con tante altre pressioni, come l’asfalto, i sottoservizi e le potature che facciamo per confinarli: sono come persone sottoposte a lavori usuranti».
Resta alto anche il rischio di cadute, come successo in questi giorni al parco Michelotti e in molte zone della provincia: «Gli alberi ricevono controlli continui e hanno una “carta d’identità” che stabilisce come stanno. Ma gli eventi estremi possono provocare problemi».

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.