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ATTI VANDALICI

Svastiche e graffiti. Perché a Torino nessuno rispetta le targhe?

L'episodio ai danni della lapide del carabiniere Gamuzza è solo l'ultimo di una serie di atti vandalici, tra cui Saragat e Tina Anselmi

La svastica sulla targa di Tina Anselmi

La svastica sulla targa di Tina Anselmi

Targhe divelte, lapidi spaccate, memorie di personaggi illustri deturpate da scritte e tag. Non c’è pace per i manufatti che ricordano i grandi personaggi della storia e quello che è accaduto nei giorni scorsi alla lapide del carabiniere Carmelo Gamuzza è l’ultimo di una lunga serie di episodi che dimostrano come a Torino il rispetto per chi ha fatto la storia, dando anche la vita per il Paese, non ci sia. La targa alla memoria di Carmelo Gamuzza, carabiniere caduto in servizio nel 2009, era stata inaugurata nel 2012, in via Terni angolo via Forlì. Ma qualcuno l’ha distrutta, e imbrattata scrivendo “Uno di meno, m…”, e “Acab”, con un pennarello. Il Comune ha pulito le scritte, ma nulla ha potuto fare per la lapide, sradicata alla base e spaccata in più punti.

Gamuzza ha seguito la stessa sorte di Esterina Zuccarone, morta nel 1998 e prima donna editor dell’industria cinematografica italiana, a cui è stata intitolata la porzione nord del giardino di piazza Adriano, quartiere Cenisia. A fine aprile, qualche incivile ha pensato bene di rovinare la lastra di metallo dedicata alla Zuccarone, scrivendoci sopra con del pennarello nero.

E che dire allora di quanto successo al manufatto posto in memoria di Giuseppe Saragat, torinese, dal 1964 al 1971 Presidente della Repubblica? La targa, che si trova ai giardini di via Leoncavallo in Barriera di Milano, è stata rotta a fine 2022 in più punti e tolta dal suo basamento originario. La Circoscrizione 6, da anni chiede l’installazione di telecamere al giardino Saragat, ma la richiesta fino ad oggi è rimasta inascoltata.

Ad agosto scorso, invece, è toccato al monumento che ricorda le operaie dell’ex fabbrica Superga, a Madonna di Campagna. Anche qui lastra spaccata e pezzi tutti sparsi per terra. E negli stessi giorni, una svastica nera veniva disegnata a Mirafiori sulla targa che commemora Tina Anselmi, prima donna ministro.

Qualche volta, il Comune riesce a rimettere sul posto targhe nuove, com’è successo al giardino Filippo Piredda di borgo San Paolo tra corso Rosselli e le vie Isonzo e Issiglio. Oggetto di ripetuti atti vandalici, il manufatto era stato distrutto, poi sostituito con uno nuovo di zecca all’inizio di quest’anno. Resterà intatto? Si spera di sì.

Targhe ma anche murales, perché l’inciviltà non ha confini come ben sanno i residenti di zona Santa Rita che a Natale si sono visti imbrattare il murales dedicato alla Costituzione. Sfregio cancellato dai consiglieri e dal presidente della Circoscrizione 2, che avevano preso in mano le bombolette ed eliminato la scritta.

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