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LA SANITA'
01 Luglio 2023 - 13:03
Equipe ginecologicaostetrica all’inizio del taglio cesareo
Salvate mamma e bimba con un eccezionale intervento chirurgico al Sant'Anna di Torino. Nei giorni scorsi è stata ricoverata in ospedale una donna di 43 anni della provincia di Cuneo, che presentava l'utero totalmente all'interno di una grande ernia. Uno straordinario lavoro di équipe, che ha coinvolto ginecologi - ostetriche, chirurghi generali, radiologi e anestesisti della Città della Salute di Torino, ha permesso di risolvere un caso ad alto rischio. Basti pensare che - nel mondo, in più 50 anni, sono stati descritti solo 16 casi di gravidanze a termine in un utero erniato al di fuori dell’addome. E non tutte con un buon esito. In base a quanto risulta dai report scientifici, questo è il primo caso gestito con successo in una donna ad alto rischio ostetrico e chirurgico, considerati i precedenti quattro tagli cesarei subiti dalla donna e le importanti comorbilità associate, che hanno anche indotto a correggere l’ampia porta erniaria con l’innovativo inserimento di una protesi biologica.
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Il ricovero
Una volta ricoverata presso il reparto di Ginecologia e Ostetricia Universitaria 1, diretta dalla professoressa Chiara Benedetto, la donna è stata sottoposta a un’attenta valutazione multidisciplinare, che comprendeva una risonanza magnetica, eseguita dalla dottoressa Donatella Tota. Vista l’eccezionalità del caso clinico, si è reso necessario pianificare l’espletamento del parto con estrema accuratezza, sfruttando i più recenti mezzi tecnologici a disposizione, allo scopo di tutelare sia la salute materna che quella fetale.
L'intervento
L’équipe ginecologico - ostetrica, composta dalla professoressa Chiara Benedetto, dal professor Luca Marozio e dal dottor Maurizio Giarola, ha eseguito il taglio cesareo alla trentasettesima settimana, avvalendosi di un controllo ecografico intra-operatorio per garantire la nascita in sicurezza della bambina (2.240 gr) e la preservazione dell’utero, nonostante la difficile situazione anatomica. Si è altresì provveduto, in collaborazione con l’équipe di chirurghi generali, composta dal dottor Francesco Moro e dal dottor Luca Grasso, alla contestuale ricostruzione della parete addominale della neomamma, mediante l’utilizzo di una protesi biologica, al fine di ridurre al minimo il rischio di complicanze.
Dopo un breve ricovero presso la Terapia intensiva (diretta della dottoressa Simona Quaglia), per un monitoraggio attento dei parametri vitali e delle condizioni cliniche, la neomamma ha proseguito la degenza nel reparto di Ostetricia (diretto dalla professoressa Chiara Benedetto) ed è stata dimessa dopo 6 giorni, visto il decorso privo di complicanze e le ottime condizioni della neonata, seguita presso la Neonatologia universitaria (diretta dalla professoressa Alessandra Coscia).
“Si tratta dell'ennesimo intervento miracoloso che ha permesso di salvare mamma e neonata. Ancora una volta la Città della Salute di Torino conferma di essere un'eccellenza a livello piemontese ed italiano in tutti i campi della sanità. Complimenti al lavoro sinergico delle numerose équipes che hanno partecipato a questo straordinario intervento multispecialistico” afferma il Direttore generale della Città della Salute di Torino dottor Giovanni La Valle.
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