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L'analisi

Debiti tagliati ma pochi medici: come stanno i conti del Piemonte

La Corte dei Conti approva il bilancio della Regione. Ma la bacchetta su sanità, ambiente e Pnrr

La Corte dei Conti “promuove” la Regione e il suo bilancio. A spingere verso il giudizio positivo, soprattutto la riduzione del debito per mezzo miliardo nell’ultimo anno e di 2 miliardi da inizio mandato. Ma le finanze dell’ente piemontese restano in chiaroscuro, con i giudici contabili che “bacchettano” su vari fronti.

L’analisi dei conti

Per legge, la Corte dei Conti ha il compito di analizzare il rendiconto 2022 della Regione, cioè il bilancio finale dell’anno appena passato. Per farlo, i giudici hanno prodotto 1.300 pagine di documenti. Poi le hanno “ridotte” in quattro faldoni che ieri hanno riassunto in due ore di presentazione di fronte al presidente Alberto Cirio, e agli assessori a sanità e finanze, Luigi Icardi e Andrea Tronzano.


Alla fine la Corte ha dato parere positivo al bilancio del Piemonte, che nel 2022 ha avuto entrate per 15,2 miliardi di euro e uscite superiori ai 14,9 miliardi. Positivo per oltre 149,1 milioni di euro il risultato di gestione ma il disavanzo si attesta a 5,3 miliardi. In calo il debito, che arriva a quota 4,6 miliardi, con un risultato finale di cassa di circa 95,5 milioni euro (in flessione rispetto agli anni precedenti).
Tutto bene, quindi? Più o meno: «S’invita la Regione a una maggiore attenzione nella programmazione finanziaria, a cominciare dall’esigenza di approvare prima il bilancio di previsione - scrivono i magistrati contabili - E si raccomanda di monitorare la consistenza della cassa, anche in considerazione della situazione finanziaria dell’ente, al fine di prevenire ulteriori difficoltà».

Luci e ombre

Ma è soprattutto sulle singole voci di spesa che emergono le luci e le ombre dei conti regionali. La Corte, per esempio, fa notare come si siano persi 229 milioni di euro di tributi nell’ultimo triennio. E invita a una maggiore trasparenza per quanto riguarda le riscossioni e i soldi trasferiti alla partecipata Finpiemonte: «Ci sono troppi soldi sui conti correnti della società: su questo fronte, le attività svolte dalla Regione sono insufficienti». Dubbi anche sulle Atc, le Agenzie che gestiscono le case popolari: «Sono fragili e in crisi: l’Atc del Piemonte centrale aveva un disavanzo di 3 milioni nel 2020, ultimo dato disponibile».

Rimandato anche il Pnrr: «Manca l’aggiornamento sull’attuazione delle centinaia di progetti di competenza della Regione, per oltre 1,1 miliardi» scrive il procuratore Quirino Lorelli.

Quirino Lorelli, procuratore della Corte dei Conti

Bene, invece, l’apertura del grattacielo: ha già portato risparmi per gli affitti, che nel 2022 valevano ancora più di 6 milioni. Scenderanno ancora di più dal 2024 ma saranno «più che compensati dalla spesa per i canoni semestrali del leasing del grattacielo». Cirio guarda il lato positivo: «Dopo oltre dieci anni, il cantiere si è chiuso e abbiamo concluso il trasferimento dei 2 mila dipendenti al grattacielo. Alla fine il risparmio sarà di 18 milioni».

Il governatore non replica, invece, sulle critiche in ambito ambientale: «Uno studio sulle conseguenze dei cambiamenti climatici, compiuto nel 2019, rileva l’intaccamento delle riserve glaciali - ricorda la Corte - Eppure non risultano attività programmate e interventi di razionalizzazione».

Spicca anche l’aumento del 57% delle spese per incarichi e consulenze, passate dai 193 mila euro del 2020 alle 304 mila del ‘22.

Vale un discorso a parte la sanità, voce che incide per 10,4 miliardi sul bilancio regionale (il 74% della spesa complessiva, con investimenti che si attestano a circa 525 milioni di euro). Però ci sono incassi non utilizzati e il tempo medio d’attesa è aumentato: il Piemonte è la migliore regione per i ricoveri programmati recuperati (92%) ma i tempi medi per ricoveri non urgenti arrivano a 219 giorni.

Colpa della mancanza dei medici e del ricorso ai “gettonisti”, che la Corte dei Conti non perde occasione di denunciare. E il procuratore Lorelli critica pure «l’inspiegabile mancanza di un piano sociosanitario».

Il presidente della Regione, Alberto Cirio, alla Corte dei Conti

«Dateci più medici»

Sul tema sanitario rispondono sia Cirio che l’assessore Icardi: «Sappiamo bene che il problema non è ancora risolto ma la strada è quella giusta e la Corte lo ha riconosciuto. E’ vero che le liste d’attesa sono esagerate, speriamo di migliorare con l’assunzione di 2 mila nuovi sanitari. Sperando di trovarne: il problema è che mancano medici e infermieri, dobbiamo ricorrere ai gettonisti per non chiudere i reparti. La soluzione sarebbe eliminare il numero chiuso a Medicina, lo abbiamo detto più volte al Governo».
Poi il governatore ragiona a livello generale insieme all’assessore Tronzano: «Siamo soddisfatti e orgogliosi del lavoro di risanamento dei conti: da quando ci siamo insediati abbiamo ridotto disavanzo e debito di oltre 2 miliardi di euro».

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