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L'incidente a Pisa

Travolto e ucciso sulle strisce: addio a Fratel Pietro Genova

Il Cottolenghino torinese stava facendo una passeggiata. L'automobilista indagato per omicidio stradale

Travolto e ucciso sulle strisce: addio a Fratel Pietro Genova

La passeggiata serale, gomme che stridono sull'asfalto, l'impatto. Violentissimo, proprio sulle strisce. La corsa in ambulanza, il ricovero in condizioni gravissime. I medici che cercano di fare il possibile, ma il cuore cessa di battere. E' morto dopo un giorno in ospedale Salvatore Genova, torinese, 80 anni. Vittima di un incidente avvenuto a Pisa, dove tutti lo conoscevano come Fratel Pietro, nome scelto dopo la consacrazione nei Fratelli Cottolenghini. Secondo quanto riporta La Nazione, la polizia municipale della città toscana ha ricostruito che è stato travolto sulle strisce domenica sera e ieri, intorno a mezzanotte, è morto per le gravi ferite riportate. Sotto shock l'automobilista che l'ha investito e ora è indagato per omicidio stradale. "Non l'ho visto", avrebbe detto ai vigili.

Chi era la vittima

Fratel Pietro, 80enne, ha prestato servizio nel reparto maschile nella casa di Pisa fino a pochi anni fa quando, viste le sue condizioni di salute e l’età, si è dedicato alla portineria. "Ha dato tutto se stesso senza orari al servizio di persone spesso con gravi disabilità e, finché le forze glielo hanno consentito, anche con pochissimi aiuti nonostante che gli ospiti fossero, in qualche periodo, anche alcune decine", ricorda l’avvocato Andrea Gasperini, sentito da La Nazione. "Rigoroso anzitutto verso se stesso ma poi anche verso coloro che lo coadiuvavano perché non mancasse agli ospiti tutta l’assistenza che era possibile fornire, era altrettanto rigorosamente schivo di ogni pur minima pubblicità per la sua opera. Era non poco addolorato per la crisi delle vocazioni che metteva in discussione la stessa esistenza della sua piccola congregazione religiosa". "Ha dato la vita per questo luogo", aggiunge la madre superiora. "Un consacrato". Fratel Pietro lascia la sorella e due nipoti.

I fratelli Cottolenghini

I Fratelli Cottolenghini sono uomini che scelgono di offrire la loro vita a Dio nel servizio rivolto a persone che vivono in condizioni di solitudine e abbandono. Sono religiosi fratelli, che emettono i voti di castità, povertà ed obbedienza. La famiglia religiosa è stata fondata nel 1833 da san Giuseppe Benedetto Cottolengo ed è una parte costituente la Piccola Casa della Divina Provvidenza. Attraverso la loro vita di consacrazione, preghiera e servizio i Fratelli si impegnano a testimoniare al mondo l’Amore provvidente di Dio verso le creature. Prendendo come esempio le prime esperienze di condivisione di vita dei cristiani, essi vivono in comunità. La loro vocazione viene vissuta nella gioia della condivisione con i poveri. La preghiera è il cuore della loro giornata: in unione con la Chiesa, il Fratello Cottolenghino loda e ringrazia Dio, Padre provvidente Il loro servizio è animato dalla carità e si rivolge principalmente alle persone con disabilità, anziani, malati, senza fissa dimora, carcerati. A tutti questi uomini e queste donne, portatori di un dolore nel fisico o nella mente, i Fratelli con il loro servizio offrono un aiuto concreto e una speranza. Fedeli al carisma cottolenghino e nel rispetto delle convinzioni delle persone a cui si rivolgono, i Fratelli si impegnano con il loro apostolato alla diffusione del Vangelo.

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