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I nuovi investimenti di Exor

Clamoroso, Elkann investe nella Tesla di Musk. E il Lingotto...

La holding personale del nipote dell'Avvocato punta sulle miniere d'oro in Africa e Alaska e sulla sanità privata

Clamoroso, Elkann investe nella Tesla di Musk. E il Lingotto...

John Elkann ed Elon Musk, un abbinamento elettrizzante - è il caso di dirlo - nel segno degli investimenti miliardari. La Lingotto Investment Management, ossia la holding personale di Elkann fondata pochi mesi fa, possiede possiede azioni per 10,5 milioni di dollari della Tesla: una cifra che è davvero una goccia della capitalizzazione di 782 miliardi del colosso di Elon Musk, ma è pur sempre un diretto concorrente di Stellantis nell’auto elettrica. Poi, è assolutamente normale che nel mondo della finanza ogni gigante investa anche nelle quote del concorrente. E poiché sempre in casa Agnelli-Elkann l'auto è il must, nel pacchetto azionario spunta pure il rivenditore di macchine Carvana (134 milioni).

L'acquisizione delle quote del 15% di Philips hanno permesso di gettare un occhio anche proprio su Lingotto, controllata al 100% da Exor e con una dotazione iniziale da 3 miliardi di dollari, con in plancia due capitani d'assalto degli investimenti come il finanziere James Anderson e l’ex cancelliere dello Scacchiere George Osborne. La sede, a Torino, è ovviamente al Lingotto, negli ex uffici che furono dell'Avvocato. Ma la sede legale è a Londra.

La Lingotto Investment Management vale davvero oro: a fine giugno ha piazzato 104 milioni di dollari nelle azioni della sudafricana Harmony Gold Mining. E altri 62,6 milioni sulla texana Novagold, che ha riavviato le ricerche sui giacimenti in Alaska. Ma l'interesse sui metalli preziosi non si esaurisce qui: 13 milioni sono stati investiti sulle miniere di argento della Gatos Silver, mentre 204 milioni sono andati sul gas di Range Resources e 126 sulle perforazioni offshore della texana Valaris.

Lingotto ha quote per 182 milioni anche nella Teva Pharmaceutical, a conferma di un interesse vivo per il settore "Health", ossia salute, che è "diverso da sanità", come ci tengono a sottolineare da Exor: "Sanità fa pensare all'assistenza privata" mentre l'obiettivo è più ambizioso, intrecciando il settore sanitario con la ricerca biomedica. Lo dimostrano Il 15% rilevato di Philips e i 2,6 miliardi di euro investiti da Exor, uniti agli 800 milioni effettuati l'anno scorso nel gruppo sanitario francese Institut Mérieux e il 45% acquisito da Exor Ventures di Lifenet Healthcare, società italiana che si occupa della gestione di cliniche e centri ambulatoriali.

"E' un settore - quello dell'Healthcare - che continuerà a crescere nel corso dei prossimi decenni, per rispondere alle esigenze di una popolazione globale che diventa sempre più anziana" ha rimarcato John Elkann in una lettera agli azionisti.

Nelle sfide al futuro, non poteva ovviamente mancare la tecnologia, anche se per il momento con quote "di prova": sempre Lingotto ha puntato 16 milioni sul colosso dell'intelligenza artificiale Nvidia e 16,5 su Microsoft.

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