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Il caso

La compagnia di danza se ne va: «In questo quartiere non c’è sicurezza»

L’Araba Fenice si sposta a Lucento: «Non avevamo più iscritti ai corsi»

La compagnia di danza  “L’Araba Fenice”

La compagnia di danza “L’Araba Fenice”

L’associazione sportiva dilettantistica “L’Araba Fenice” saluta Barriera di Milano e si trasferisce a Lucento. A darne notizia è il fondatore, e attuale responsabile, della compagnia Renato Cosenza, conosciuto anche come Renè. Una presenza stabile nel quartiere per 15 anni ma venuta meno prima a causa dei guai causati dalla pandemia, poi per tematiche relative alla sicurezza.

La storia

La compagnia si è avvicinata alla Barriera nel 2009 e nel 2010 è iniziato il rapporto con il progetto del teatro Marchesa e la successiva nascita della scuola di danza “L’Araba Fenice”. «Nel 2015 ci siamo trasferiti nella parrocchia della speranza in via Desana - racconta Costanza-. Uno spazio di 400 metri quadri al secondo piano, dove ci siamo trovati benissimo fino agli anni del Covid». Le chiusure causate alla pandemia hanno ridotto il numero dei fruitori dei corsi. Il resto lo ha fatto la sicurezza, che in questo angolo di Torino (a due passi dalla Gondrad) latita.

La compagnia di danza "L'Araba Fenice"

«Andiamo via perché è cambiata tanto l’utenza - spiega Costanza -, e non abbiamo più iscrizioni alla scuola di danza. Di conseguenza non riuscivo più a pagare l’affitto a padre Nicholas». Nel 2022-23, ultima stagione, le iscrizioni sono state pochissime: tanto che la compagnia di danza è passata da 9 corsi ad appena tre. Gli orari serali sono vuoti «perché la gente, dopo una certa ora, ha paura di tornare a casa».

Il trasloco

La compagnia, nelle scorse ore, ha annunciato «con grande dispiacere e al contempo con fiducia» il suo trasferimento in una nuova sede a Lucento, in via Caselette 13. «Questa decisione - si legge nel comunicato rilasciato dall’Araba Fenice -, è stata presa in risposta ai recenti cambiamenti nel quartiere, tra cui il crescente degrado e la migrazione di altre istituzioni. Barriera di Milano è stato a lungo un luogo di radicamento e connessione per noi che avevamo sede presso i locali della parrocchia “La Speranza”.

Tuttavia, negli ultimi tempi, abbiamo assistito a un deterioramento della qualità della vita e della sicurezza nel quartiere, con la chiusura di importanti luoghi di incontro e una crescente tensione sociale». Niente di nuovo se si pensa che nelle ultime settimane hanno alzato bandiera bianca prima il chiosco del parco Sempione, poi Spazio 211.

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