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L'allarme

Fabbriche abbandonate, piscina ko e cantieri fermi, ecco il parco che è sinonimo di insicurezza

Dopo la chiusura dello storico chiosco del Sempione, crescono le perplessità dei residenti del quartiere

L'ex Gondrand di via Cigna

L'ex Gondrand di via Cigna

La chiusura dello storico chiosco di via Cigna, per motivi legati alla sicurezza, ha gettato nuove ombre sulla zona del parco Sempione. I gestori Raffaele e Gabriella hanno deciso di gettare la spugna, stufi della convivenza con i tossici e delle minacce subìte.

Così ora, attorno al rinomato parco, restano pochi presidi: Spazio 211 (per esempio), l’area cani (spostata, grazie all’intervento della Circoscrizione 6, vicino alla strada) e un centro anziani che è attorniato dal degrado. E veniamo proprio ai problemi: le fabbriche abbandonate (Gondrand e Carlin in cima), l’eredità scomoda delle piscine del Sempione, il via vai dei tossici e i cantieri fermi.

Cantieri fermi al parco Sempione

Le fabbriche

Le vecchie fabbriche sono da sempre al centro dell’attenzione della politica e dei comitati. In particolare la Gondrand che nonostante i continui blitz delle forze dell’ordine continua a essere monitorata da senzatetto, tossici, spacciatori e clandestini. «Senza una vera riqualificazione - spiega il presidente del comitato “Barriera di Milano Torino Nord” Angelo Martino -, sarà impossibile cacciare tutti quei delinquenti dal parco».

L'ex Gondrand di via Cigna

Le piscine

L’ex piscina all’aperto è tutto fuorché un luna park. E’ un luogo pericoloso, sia per la presenza di strutture pericolanti sia per la possibilità - da non sottovalutare - di fare qualche brutto incontro. Un anno fa la municipale da queste parti aveva identificato cinque sbandati che tra le vasche e gli spogliatoi dell’impianto natatorio si erano costruiti un vero e proprio fortino. Con tende da campeggio. Un accampamento di fortuna, tra materassini, tavolini, fornelli e un divano con oggetti personali. Uomini e donne, con storie travagliate.

L'ex piscina del parco Sempione

I cantieri fermi

Lo stradone che porta a Caselle ha riportato alla luce un ingresso, mai completato, alla stazione Rebaudengo Fossata. Intorno le ruspe, una montagnola di terra e sempre meno verde al servizio dei residenti che da anni chiedono progetti di rilancio. Tutto intorno siringhe e persino una tenda bruciata. Aspettando un cantiere che potrebbe risolvere tanti problemi: quello della metro 2.

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