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L'allarme
01 Settembre 2023 - 05:00
L'ex Gondrand di via Cigna
La chiusura dello storico chiosco di via Cigna, per motivi legati alla sicurezza, ha gettato nuove ombre sulla zona del parco Sempione. I gestori Raffaele e Gabriella hanno deciso di gettare la spugna, stufi della convivenza con i tossici e delle minacce subìte.
Così ora, attorno al rinomato parco, restano pochi presidi: Spazio 211 (per esempio), l’area cani (spostata, grazie all’intervento della Circoscrizione 6, vicino alla strada) e un centro anziani che è attorniato dal degrado. E veniamo proprio ai problemi: le fabbriche abbandonate (Gondrand e Carlin in cima), l’eredità scomoda delle piscine del Sempione, il via vai dei tossici e i cantieri fermi.
Cantieri fermi al parco Sempione
Le fabbriche
Le vecchie fabbriche sono da sempre al centro dell’attenzione della politica e dei comitati. In particolare la Gondrand che nonostante i continui blitz delle forze dell’ordine continua a essere monitorata da senzatetto, tossici, spacciatori e clandestini. «Senza una vera riqualificazione - spiega il presidente del comitato “Barriera di Milano Torino Nord” Angelo Martino -, sarà impossibile cacciare tutti quei delinquenti dal parco».
Torino: maxi blitz all'ex Gondrand di via Cigna e in via Fossata
Da anni l'area è diventata rifugio di tossici e spacciatori. Due settimane fa la morte di un uomo
L'ex Gondrand di via Cigna
Le piscine
L’ex piscina all’aperto è tutto fuorché un luna park. E’ un luogo pericoloso, sia per la presenza di strutture pericolanti sia per la possibilità - da non sottovalutare - di fare qualche brutto incontro. Un anno fa la municipale da queste parti aveva identificato cinque sbandati che tra le vasche e gli spogliatoi dell’impianto natatorio si erano costruiti un vero e proprio fortino. Con tende da campeggio. Un accampamento di fortuna, tra materassini, tavolini, fornelli e un divano con oggetti personali. Uomini e donne, con storie travagliate.
L'ex piscina del parco Sempione
I cantieri fermi
Lo stradone che porta a Caselle ha riportato alla luce un ingresso, mai completato, alla stazione Rebaudengo Fossata. Intorno le ruspe, una montagnola di terra e sempre meno verde al servizio dei residenti che da anni chiedono progetti di rilancio. Tutto intorno siringhe e persino una tenda bruciata. Aspettando un cantiere che potrebbe risolvere tanti problemi: quello della metro 2.
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