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La curiosità

Calano gli studenti ma mancano le aule: lo strano caso delle scuole torinesi

In città e provincia partono cantieri per 90 milioni: «Dobbiamo riprogrammare gli spazi»

scuola cantieri ponteggi

Da Nichelino a Venaria Reale, passando per Torino città e arrivando fino a Susa: fra città e provincia sono 150 le scuole superiori dove oggi circa 90mila studenti entreranno per il primo giorno del loro anno scolastico. E, come “compagni”, molti di loro si troveranno gli operai: merito dei cantieri in partenza per rimettere a nuovo buona parte degli istituti, che sono tutti di competenza della Città metropolitana (l’ente che è subentrato alla Provincia).

Il vicesindaco metropolitano, Jacopo Suppo, rivendica l'impegno, che si aggiunge a quello della Città di Torino: «Uno sforzo importante per rispondere ad alcune situazioni urgenti e alle richieste del territorio. Grazie al Pnrr, abbiamo dato il via a 77 progetti con un importo complessivo di circa 90 milioni di euro». Di questi, 21 interventi sono al momento in esecuzione mentre altri 18 cantieri sono programmati per inizio ottobre. Per altri 11 i lavori in fase di collaudo: «Uno è già stato collaudato e per altri 5 verrà aggiudicata la gara d’appalto entro metà settembre» riporta ancora Suppo.

Tra i più “fortunati”, dove parte delle opere sono già finite, c’è l’Erasmo da Rotterdam di Nichelino: è già stata rifatta la palestra, ora si lavora sui serramenti e nelle prossime settimane sarà la volta degli impianti. Lavori in corso anche all’istituto Tommaso D’Oria di Ciriè (nella foto sotto), dove si stanno eseguendo interventi di adeguamento sismico delle strutture portanti in calcestruzzo armato (cui si aggiungeranno nuovi controsoffitti, illuminazione e rifacimento delle aree esterne, per un importo complessivo di circa 2 milioni di euro).

Lavori di ristrutturazione in corso anche al 25 Aprile-Faccio di Castellamonte e alla scuola primaria Gramsci di Venaria Reale, dove: il Comune l’ha messa a disposizione del vicino liceo Juvarra, che si è ritrovato a corto di aule. Fra gli istituti superiori sparsi per la provincia non è l’unico in questa situazione: il Martinetti/Ubertini di Caluso userà parte di un prefabbricato del Comune mentre il Pascal di Giaveno userà il piano rialzato dell’ex elementare Anna Frank. Due classi del Passoni di Torino useranno aule della succursale, lo Steiner, mentre il liceo Berti si allarga in via Chiomonte 4, che in precedenza erano utilizzati dall’istituto Plana.
«Sappiamo che la maggioranza degli edifici ha gli spazi saturi - spiega la consigliera metropolitana delegata all’istruzione, Caterina Greco - Alcune istituzioni, perlopiù istituti tecnici tecnologici, non dispongono di un’aula per ogni classe e ruotano coi laboratori».

Al contrario ci sono scuole che hanno perso iscritti nel corso degli anni, quindi potrebbero ampliare la loro offerta o accogliere degli studenti rimasti “senza banco”: «Stiamo lavorando al piano del dimensionamento e della programmazione scolastica per l’anno 2024/2025 - riflette ancora Greco - Partiamo dalla drastica riduzione della popolazione scolastica che ha interessato il primo ciclo di istruzione e che, a cascata, si ripercuoterà nei prossimi anni anche sulle scuole secondaria. Per questo la Città metropolitana ha messo a punto un piano pluriennale di dimensionamento e riorganizzazione degli spazi che terrà conto di quelle realtà che negli ultimi anni hanno avuto un calo delle iscrizioni».

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