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Per Torino e Mirafiori

Stellantis: un nuovo modello per lo stabilimento in crisi. Ecco cosa sarà

L'incontro con i sindacati: oltre 15mila dipendenti coinvolti, le prospettive del futuro. Le 100mila 500 restano un miraggio, "Assumete giovani"

stellantis

Un nuovo modello Stellantis per Mirafiori: è questa la novità del piano industriale del Gruppo per Torino. La nuova vettura avrà il marchio Maserati e affiancherà le linee della Fiat 500 Bev e della stessa Maserati. Vediamo nel dettaglio cosa significa per Torino.

In queste settimane, a Mirafiori c'è ancora un massiccio ricorso alla cassa integrazione, a causa di una frenata delle vendite dell'elettrico, compresa la 500 che pure continua a essere il modello di punta. Ma nell'incontro di ieri con i sindacati, Stellantis ha riferito le intenzioni e i progetti per Torino, nonché il numero di lavoratori coinvolti.

“Sono stati dettagliati - Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore automotive, e Luigi Paone, segretario generale della Uilm di Torino - i progetti del Green Campus, che occuperà 10mila addetti nelle funzioni di ricerca e di staff, della Unità di economia circolare e del nuovo cambio per auto ibride, che occuperanno rispettivamente 500 e 550 persone, nonché della fonderia Teksid di Carmagnola, che riceverà produzioni sufficienti a mantenere l’occupazione attuale anche per i prossimi anni".

Il nuovo modello prodotto a Mirafiori sarà una berlina, l'erede della Quattroporte. E sarà completamente elettrica. L'arrivo è previsto per il 2024 inoltrato, quando dal listino Maserati sparirà la Ghili. La nuova Quattroporte elettrica deriverà dalla stessa base della Granturismo Folgore, con una potenza attorno ai 745 cavalli.

"È stato un incontro interlocutorio in cui la dirigenza ha riassunto i progetti che nel corso del tempo sono stati già annunciati per Mirafiori. Hanno quindi ribadito l'impegno sul progetto di economia circolare per avviare il recupero dei componenti motoristici e dei cambi delle vetture dismesse, il Green Campus con la ristrutturazione degli edifici in cui lavorano gli impiegati e il reparto testing delle batterie appena inaugurato" afferma Gianni Mannori responsabile Fiom per Mirafiori. "Sulla parte produttiva c'è la conferma dei modelli che sostituiranno le due Maserati provenienti dallo stabilimento di Grugliasco, che come è noto è stato dismesso, e la continuazione della produzione del Levante e della 500 elettrica. Alla luce del trend attuale è ormai praticamente certo che non si raggiungeranno le 100mila 500 elettriche in programma nel 2023 anche a fronte dell'utilizzo della cassa integrazione in atto" spiega.
"Chi è onesto intellettualmente sa perfettamente che per rilanciare Mirafiori bisogna agire sul suo core business, ovvero le produzioni di auto. Ecco perché continueremo a chiedere nuovi modelli che peraltro devono essere accompagnati da assunzioni di giovani visto che fra non molto tantissimi degli addetti attuali andranno in pensione, con il rischio che lo stabilimento si spenga per consunzione", spiega Edi Lazzi, segretario generale della Fiom
Torino.

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