Cerca

L'arresto

Ha seguito sotto casa una 15enne conosciuta al mare: impiegato di 35 anni in manette

Lei lo aveva rifiutato in tutti i modi, eppure lui l'ha perseguitata per 2 anni

polizia

Si erano conosciuti in spiaggia due anni fa e l’ha perseguitata fino a ritrovarsi in manette con l’accusa di stalking e porto abusivo d’arma.
I protagonisti sono un impiegato 35enne di Milano e una ragazzina torinese di 20 anni più giovane. Si erano incontrati a Follonica, in provincia di Grosseto ma la quindicenne non voleva saperne di quell’uomo: non aveva accettato il corteggiamento iniziale e non voleva né parlargli né sentirlo, neanche sui social network. «Sei troppo vecchio» gli aveva fatto capire la ragazzina.

Eppure lui non si è arreso e ha continuato a insistere, talmente tanto che la ragazzina lo ha addirittura bloccato su tutti i suoi profili social. Tutto risolto? Macché, l’impiegato non si è rassegnato. Anzi, ha creato nuovi profili falsi per ricontattarla. Una serie di tentativi continui andati avanti per due anni, fino alla scorsa estate: i due si sono ritrovati a Follonica e lui si è fatto avanti ancora una volta. Con lo stesso risultato: altri rifiuti, finché una sera l’uomo si è trovato circondato dagli amici di lei, decisamente minacciosi e pronti a difendere la ragazza con la forza. Ma lui non si è arreso nemmeno di fronte a questo: ormai completamente perso per la giovane torinese, ha trovato il suo indirizzo di casa perché il padre di lei ha messo l’abitazione come la sede legale della sua attività professionale.

Venerdì pomeriggio la 17enne si è trovata davanti il suo incubo. Terrorizzata, è corsa in lacrime in un bar, in via Venaria. Da qui ha chiamato il papà e la polizia, che sono arrivati insieme poco dopo. E gli agenti del commissariato Madonna di Campagna hanno fatto appena in tempo a bloccare il padre, pronto a farsi giustizia da solo e sfogare la sua rabbia sullo stalker.
L’impiegato ha spiegato di essere venuto in treno da Milano. Poi, quando gli agenti lo hanno perquisito e hanno trovato un coltellino a scatto in tasca, si è giustificato: «Era per difendermi nel caso in cui ci fossero di nuovo i suoi amici. Ma con lei volevo soltanto parlare».
Invece si è ritrovato in manette per stalking, con pure una denuncia per il coltello.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.