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IL COMMENTO
16 Ottobre 2023 - 12:26
Il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo
"Sono davvero rammaricato per una scelta che è profondamente sbagliata e porterà, di fatto, le Olimpiadi italiane all’estero". Così il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, dopo l'annuncio del presidente del Coni Giovanni Malagò sul bob: bocciate sia Cortina che Cesana. La bista si farà all'estero.
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"Con la Regione - prosegue il primo cittadino interpellato dall'Ansa -, avevamo sin da subito messo a disposizione gli impianti della Città di Torino e della Città Metropolitana, un territorio dove già in passato avevamo dimostrato di saper organizzare e gestire i giochi olimpici invernali. Mi dispiace che il Governo abbia scartato questa opzione preferendo invece investire all’estero somme dei contribuenti italiani invece che usarle per riqualificare i nostri impianti italiani". E ancora:"Se si fosse partiti per tempo e se si fosse colta la disponibilità che avevamo fornito fin da subito tutto questo si sarebbe potuto evitare. Oltretutto con questa decisione sfuma un'occasione unica di ripensare anche al futuro della pista di Cesana".
Cirio: "Una sconfitta per l'Italia"
Guarda alla pista di Cesana con lo sguardo di chi ha perso anche Cirio, che pure ancora quessto pomeriggio non si arrendeva all’evidenza. «Ho sentito il ministro Abodi. Mi ha comunicato che, al momento, nessuna decisione in merito all’impianto di Cortina è ancora stata assunta dal governo italiano» fa sapere Cirio e aggiunge: «Mi ha anche chiarito che non ci sono e non ci saranno risorse aggiuntive da poter mettere in campo: pertanto ogni ipotesi che necessiti di ulteriori risorse, rispetto a quelle previste, non è percorribile» fa sapere a fine giornata. «È evidente che se le Olimpiadi italiane dovessero svolgersi in un impianto all’estero sarebbe una sconfitta per tutta l’Italia» chiosa laconico il presidente che pure non sembra perdere le speranze. «L’ipotesi di utilizzare l’impianto di Cesana in Piemonte rimane sul tavolo, seppure con molte difficoltà legate al fatto che si tratta di un’opera ferma da anni per la quale sono necessari aggiornamenti di carattere tecnico ed economico su cui abbiamo ribadito la disponibilità al confronto da parte di Regione, Comune e Fondazione XX Marzo». Cirio poi non perde l’occasione di ricordare come siano stati i Cinque Stelle (con la complicità della Regione a guida centrosinistra) a rifiutare il tandem olimpico.
«Trovo inopportune le dichiarazioni di Cirio che cerca di scaricare per convenienza sulla nostra forza politica la responsabilità di un pasticcio del Coni e del governo» replica Sarah Disabato, Capogruppo regionale M5S Piemonte. "Ricordo al presidente che quello che lui definisce “grande errore” oggi è la dimostrazione che il Movimento 5 Stelle aveva tutte le ragioni per porre la questione della sostenibilità economica dell’evento, motivo per cui era stata proposta la candidatura unica di Torino: oggi infatti il Governo sceglie di rivolgersi all’estero a causa dei costi esorbitanti".
Ricca: "Decisione insensata"
“La decisione di scegliere l’estero come location per il bob olimpico è, a mio avviso, insensata e deleteria per l’intero evento" commenta l’assessore allo Sport della Regione Piemonte Fabrizio Ricca. "L’opzione di un bob svolto in Piemonte è l’unica che garantirebbe l’integrità di giochi olimpici interamente italiani - prosegue -. Noi ci siamo sempre stati e continuiamo a esserci perché siamo coscienti di essere il territorio più preparato in Italia per gli sport invernali”. «Altro che Governo amico» commenta sibillino il vice preesidente del consiglio regionele Daniele Valle (Pd).
Russi: "Disastro Malagó"
"Per la prima volta nella storia un pezzo delle Olimpiadi Invernali si terrà in una nazione diversa da quella ospitante e il protagonista assoluto di questo disastro ha un nome e un cognome: Giovanni Malagó" tuona il capogruppo dei Cinque Stelle in Sala Rossa, Andrea Russi.
"Nel 2018 con Cesana ancora sul tavolo il Coni, infatti, scelse inspiegabilmente di ristrutturare la costosissima pista di Cortina, soluzione rilvelatasi poi non praticabile. Dimostrazione di come il dossier olimpico seguì una logica di becera spartizione politica e non di sostenibilità economica e ambientale, come prescritto dal Cio - va avanti -. E la responsabilità politica è targata Lega, visto che l'allora ministro Giorgetti - ritratto mentre festeggiava con Malagò - oggi, da ministro delle finanze si trova a dover fare i conti con un progetto che assume sempre di più l'aspetto di un grande pasticcio.
Sedi all'estero, progetti come l'Ice Ring di Baselga abortiti e poi trasferiti in fiera, lunghi ritardi e i costi di questa folle edizione continuano a lievitare.
I fatti, oggi, "confermano la bontà delle scelte passate del M5s che non sposò questo progetto olimpico che non stava in piedi" rivendica Russi.
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