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Il progetto

Il progetto Ego abbatte le barriere architettoniche con la domotica

L'obiettivo, migliorare la vivibilità degli spazi privati e pubblici con un'occhi rivolto alla sostenibilità

Progetto Ego

Progetto Ego: abbattere le barriere architettoniche con ambianti più smart

Un progetto che mette le persone al centro, il loro benessere negli spazi fisici, che siano essi privati o pubblici. Migliorare la vivibilità di case, uffici o Rsa grazie anche e soprattutto alla domotica. È questo l’obiettivo di “Progetto Ego”, pensato e avviato da Massimiliano Toch – presidente dell’omonima associazione – con l’aiuto di professionisti del settore. «La domotica entrerà nelle case di tutti noi», ha fatto notare Massimiliano, durante la conferenza stampa di presentazione del progetto.

Una tecnologia che può supportare un vivere più sostenibile e più semplice, con un’esperienza utente intuitiva, eliminando le barriere architettoniche, per esempio dotando un ambiente di un’unica apparecchiatura, come un tablet da parete ad altezza carrozzina, capace di gestire tutti i device domestici. Un aiuto che può potenziare anche l’indipendenza personale, grazie ai comandi vocali automatizzati.

Il supporto alle persone con disabilità con il sostegno della tecnologia, va di pari passo con l’ergonomia e lo human centred design. Pensare a ristrutturazioni e «progetti adeguati alle persone, accompagnare i processi di innovazione con sistemi adatti a tutti», creando arredi su misura e modulabili, è di fondamentale importanza per Silvia Gilotta, presidente società italiana di ergonomia Piemonte Valle D’Aosta. Una maggiore vivibilità degli spazi, abbattendo le barriere architettoniche, accompagnata ad un miglior efficientamento energetico è dunque l’obiettivo di Ego, che ambisce anche a rigenerare edifici pubblici in disuso.

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