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Il futuro di Stellantis
27 Novembre 2023 - 11:40
Quando è nata, nel 1980 grazie alla matita di Giorgetto Giugiaro, la Fiat Panda è stata a suo modo una rivoluzione. Era essenziale, aveva un motore bicilindrico di vecchia fattura, i sedili erano più che altro delle sdraio rivestite in tela. Però costava poco, era robusta come un carro armato ed è stata la vettura dei record, continuando la sua vita anche oltre la Fiat Uno che era la vettura "di punta" tra le utilitarie. Ha cambiato pelle, è diventata 4x4, diesel, si è fatta più grande, ha avuto la motorizzazione ibrida - con cui continua a essere tra le più vendute della sua categoria - e, nel 2004, è arrivata persino sull'Everest! E, nel corso del 2023, ha toccato l'impressionante traguardo di 8 milioni di esemplari prodotti.
Quindi, quando Tavares dice che la Fiat Panda rappresenta "una certa qualità dello stile di vita", ha assolutamente ragione. Ed è un asset strategico per Stellantis, che si appresta a lanciare la sua erede completamente elettrica. Che però rischia fortemente di essere prodotta fuori dall'Italia, in Serbia o Marocco. Vediamo perché.
La Panda attuale è ancora prodotta nello stabilimento di Pomigliano, ma secondo lo stesso Tavares la sua esistenza è messa a rischio dalla normativa Euro7. Ecco perché il ceo di Stellantis dice che "io vorrei continuare a produrre la Panda in Italia", però occorre che si verifichino alcune condizioni: un rinvio della normativa Euro7, per esempio, e i "sussidi" governativi a Stellantis e al mercato italiano, per battere la concorrenza cinese. E sono questi i temi su cui si dibatterà il prossimo 6 dicembre, all'apertura del Tavolo per l'automotive cui siederanno con l'azienda anche il Governo e i sindacati.
La nuova Panda Elettrica è virtualmente pronta. E, dice Olivier Francois, capo del brand Fiat, che sarà una Panda che "ripropone gli stessi principi delle origini. Fiat può e deve sviluppare una soluzione che metta in difficoltà i cinesi. Il concept Centoventi va nella stessa direzione. Una vettura meno ricca, più essenziale, dove il contributo riproduca quello che è stata l'iconica Panda in chiave elettrica, meno cara delle altre, da realizzare in Europa se non in Italia". In sintesi, a meno di 20mila euro.
Quindi, la nuova Panda sarà basata sul concept Centoventi, ma non è difficile immaginare il suo aspetto definitivo pensando alla sorella Citroen C3 elettrica - che fa sempre parte del Gruppo Stellantis - pronta a debuttare nelle prossime settimane e con un prezzo al di sotto dei 25mila euro.
La Citroen C3 sarà prodotta a Trnava, nella Repubblica Ceca, mentre la Panda potrebbe anche restare in Italia. L'ipotesi principale è che possa arrivare a Mirafiori, che nelle intenzioni del board Stellantis dovrebbe rappresentare il Polo dell'Elettrico, con la 500 BEV e le nuove Maserati. O, almeno, in questo sperano i sindacati.
Ma c'è l'ipotesi molto forte della Serbia, dove la fabbrica di Kragujevac, che produceva la 500L, convertita all'elettrico. E naturalmente del Marocco, dove già nasce il quadriciclo Topolino.
E l'Italia? Sembra impossibile convertire Pomigliano d'Arco all'elettrico - a Tavares non piacciono i doppioni, quindi se già Mirafiori produce elettrico, a che pro avere due stabilimenti nello stesso Paese? - ma, sempre a patto che ci sia il rinvio della normativa Euro7, qui potrebbe rimanere l'attuale Panda che, per distinguerla dal nuovo modello, potrebbe essere ribattezzata Pandina, un marchio che Stellantis sta facendo registrare in questi giorni.
Mirafiori, dunque, aspetta. Confidando che i modelli Maserati, tra cui la nuova Quattroporte elettrica, e l'aumento di produzione auspicato a seguito della commercializzazione della 500 BEV negli Usa siano sufficienti.
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