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IL CASO

Ecco perché Elkann e Tavares chiedono ancora soldi allo Stato

In 45 anni la Fiat ha ricevuto oltre 220 miliardi di finanziamenti pubblici

Ecco perché Elkann e Tavares chiedono ancora soldi allo Stato

Al momento l'amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, parla di "suggerimenti" ma le richieste vere e proprie allo Stato molto probabilmente verranno fatte il prossimo 6 dicembre al tavolo di confronto previsto per il 6 dicembre con il ministro Adolfo Urso, Stellantis, le sette regioni che ospitano gli stabilimenti, i sindacati e l’Anfia (l’associazione che riunisce gli industriali dell'indotto). L'obiettivo principale è dare una prospettiva al settore automotive che in Italia sta facendo una grande fatica. In particolare l'auto elettrica che ancora stenta a decollare per via dei costi troppo elevati delle autovetture e per un'infrastruttura che di fatto non pemette lo stesso utilizzo delle auto a motore termico.

Ed è per questo che Tavares ha iniziato, proprio nel giorno dell'inaugurazione dell'Hub dell'Economia Circolare a Mirafiori, a dare suggerimenti al governo: "Vogliamo produrre più 500 a Mirafiori ma servono più incentivi". Tradotto: il governo e i cittadini devono  più soldi per convincere la gente a comprare le auto elettriche. Una richiesta che ha già incontrato l'altolà del ministro Gilberto Pichetto che ha chiesto ai produttori di mettere sul mercato mezzi compatibili con gli stipendi.

Sul tavolo c'è anche il costo dell'energia per produrre le auto che Stellantis vorrebbe che toccasse allo Stato. Per cercare di ingraziarsi il governo il presidente John Elkann, ha detto che "serve una buona politica" riferendosi espressamente al "tavolo dell'automotive".

"Mirafiori - ha poi aggiunto il presidente - è uno dei motori di Stellantis". Un motore che a sentire gli operai e la Fiom si sta gradualmente spegnendo, mentre le auto vengono sempre più prodotte all'estero perché costa di meno: Stellantis infatti produce le utilitarie in Francia, Polonia, Serbia, Marocco e qui da noi resta la Panda di Pomigliano d'Arco, ma la nuova uscirà dagli stabilimenti di Kragujevac (lo stesso della 500L) in Serbia. Del resto la testa di Stellantis è il Olanda e il portafoglio è in Francia. E a Torino resta il "corollario" come spiegano dalla Fiom riferendosi ai vari Hub inaugurati negli ultimi mesi. 

Viene da chiedersi come mai produrre in Italia sia così complicato, considerando che lo Stato in 45 anni ha elargito a Stellantis ben 220 miliardi di finanziamenti bubblici, considerando anche le ore di cassa integrazione che a Mirafiori interesserebbero - stando alle dichiarazioni della Fiom - ben due lavoratori su te. Ha cercato di spiegarlo proprio Tavares rispondendo a una nostra domanda e dando la "colpa" all'Europa: «Vogliamo aumentare la produzione in Italia, ma i costruttori cinesi hanno un vantaggio competitivo del 30 per cento» ha spiegato l'amministratore delegato che ha poi fatto un appello all'Europa affinché "aiuti l'Italia a sostenere i costi di produzione". Quanto a Mirafiori il ceo di Stellantis ha però assicurato che: "Molti operai verranno impiegati nel nuovo Hub dell'Economia circolare" in cui sono previsti 550 posti di lavoro

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