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IL CASO
02 Gennaio 2024 - 16:39
Lo Stato Sociale
È polemica intorno al sostegno espresso dal cantante de Lo Stato Sociale in favore di Askatasuna. Poche parole, pronunciate dal palco di piazza Castello, la notte di Capodanno e immortalate in un video che ha fatto il giro del web (e della chat vicine agli ambienti del centro sociale torinese). Tanto più che si vocifera che - da mesi ormai - sarebbe in corso una trattativa ufficiosa tra Palazzo Civico e alcuni occupanti dello stabile di corso Regina per regolarizzare la loro posizione all’interno dell’edificio attraverso il Regolamento Beni Comuni a disposizione dell’Ente.
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Polemica e cachet
«Chiediamo lo sgombero immediato di Askatasuna» tuona la senatrice di Fratelli d’Italia ed ex consigliera comunale a Torino Paola Ambrogio. Contemporaneamente, c’è chi rumoreggia, sottolineando come l’ingaggio della bando sia costata 50mila euro. Il cachet è stato assegnato tramite bando dall’Hiroshima Mon Amour che, dal canto suo, assicura che si tratti di un compenso in linea con una qualsiasi serata dal vivo la notte di Capodanno.
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La lettera al sindaco
Non si placa tuttavia la polemica. «Il Capodanno del 2023-24 è stata l’occasione per mancare di rispetto ai 40mila SìTav che, il 10 novembre 2018, partecipando alla nostra grande manifestazione e dissero al Paese che bisognava opporsi alla decrescita dicendo sì alla Tav , all’opera del rilancio e del futuro di Torino e del Paese» commenta Mino Giachino, responsabile piemontese trasporti e logistica di Fratelli d’Italia, a proposito del messaggio di vicinanza al centro sociale Askatasuna da parte della band. «Come fa - domanda Giachino - il sindaco Lo Russo, al quale ho scritto una lettera indignata, che solo due settimane fa al cantiere di Chiomonte ha ringraziato la nostra piazza SìTav, a accettare un manifesto come quello esposto sul palco?» in riferimento a uno striscione con la scritta: «Io sto con Askatasuna».Col concerto organizzato dal Comune, «non solo si è mancato di riguardo alla nostra piazza ma anche alle forze dell’ordine che in questi anni hanno preso sputi in faccia, lancio di pietre e di quant’altro a difesa di un cantiere definito di interesse del Paese. Ancora una volta paghiamo le contraddizioni del Pd , che in Val di Susa ha fior di dirigenti e sindaci NoTav, che durante il governo giallorosso ha tenuto ferma la Tav e la gronda di Genova. Mi auguro che il 9 giugno alle prossime elezioni regionali e europee - sottolinea - i SìTav non si lascino più ingannare da posizioni così palesemente contraddittorie e contrarie alla crescita della economia e del lavoro» conclude.
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