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Economia & Finanza
03 Gennaio 2024 - 12:40
Cnh Industrial, la divisione di mezzi agricoli e macchinari industriali di Exor, ha effettivamente abbandonato Euronext Milano per concentrarsi esclusivamente sulla quotazione a Wall Street. Questa mossa, parte di una strategia di semplificazione avviata da John Elkann, solleva interrogativi sul futuro della Juventus sul mercato italiano.
La decisione di delisting - così si definisce, in ambito economico, la procedura di ritiro dalle quotazioni di un mercato -, annunciata un anno fa, è stata ora completata, segnando l'uscita di Cnh Industrial dalla Borsa italiana. Scott Wine, CEO di Cnh Industrial, sottolinea che questa scelta "è l'ultima fase di un processo di semplificazione", evidenziando il focus rinnovato sull'agricoltura e le costruzioni. La decisione è stata presa dopo un'analisi dei volumi di scambio, dei costi e delle risorse necessarie per mantenere la quotazione su Euronext Milano.
"Cnh Industrial è ora un'azienda diversa, più orientata al cliente, efficiente e redditizia". Il trasferimento esclusivo a Wall Street, dove è stato riscontrato un profilo di investitore medio più favorevole ai piani aziendali, è visto come un passo per concentrare le negoziazioni in un unico mercato, migliorare la liquidità e semplificare il profilo aziendale e i requisiti di conformità. La società mantiene la sede legale ad Amsterdam e quella fiscale a Londra, con il cuore dell'attività europea situato a Torino.
Con gli analisti che riflettono sulla mossa di Cnh Industrial, c'è un crescente interesse per il destino della Juventus, anch'essa parte dell'impero Exor. Nonostante John Elkann, all'ultima assemblea degli azionisti, abbia recentemente smentito piani di delisting per la Juventus, la domanda rimane aperta, soprattutto alla luce di analoghe decisioni da parte di altre società di calcio.
Anche se, sempre a detta dei rumors finanziari, l'attenzione per la Juventus - dopo la conferma dei 200 milioni di euro che Exor coprirà per la ricapitalizzazione della società - è ancora concentrata sulla possibile apertura a nuovi soci di minoranza.
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