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IL COLLOQUIO
08 Gennaio 2024 - 07:00
Senzatetto Torino
Cinque pattuglie impiegate ogni settimana, più un nucleo fisso composto da sei agenti specializzati che si interfacciano con i servizi sociali del Comune. Queste le forze messe in campo dalla polizia municipale di Torino per la gestione e il monitoraggio delle persone che dormono in strada. «Noi agiamo per convincere i senzatetto ad andare in dormitorio, non operiamo azioni di forza. Non servirebbero» spiega con lucidità il vice comandante dei vigili urbani Alessandro Parigini.
Parigini, come si agisce nel caso in cui una persona che dorme in strada stia visibilmente male? La si può obbligare ad andare in ospedale?
«La prima cosa di cui ci occupiamo è la salute di queste persone. Se vediamo qualcuno che sta male chiamiamo immediatamente i soccorsi. E invitiamo chiunque a fare lo stesso, contattando il 112».
Sì, ma se la persona in questione non vuole essere aiutata. Potete intervenire con la forza?
«Operiamo interventi con la forza solo se la persona non sta bene e non vuole essere caricata sull’ambulanza. In quel caso lo accompagniamo anche contro la sua volontà in ospedale. Interveniamo in questo modo anche se la persona risulta violenta contro se stessa o contro gli altri. L’azione è di tipo contenitivo, diciamo, ma adoperiamo sempre modi che considero umani e commisurati, ci tengo a precisarlo».
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Lo sgombero non è una strada per aumentare il decoro urbano della città?
«Il nostro intervento non è mai di sgombero. Non servirebbe. Serve capacità di approccio ai diversi tipi di fragilità. Cerchiamo quotidianamente di convincere queste persone ad andare nei dormitori e ad entrare in contatto con i servizi sociali che operano sul territorio. Ci sono strutture aperte tutto l’anno, non solo d’inverno. È bene che questo si sappia».
L’offerta non manca, ma sembra che molti ancora preferiscano la strada. In quel caso, la polizia urbana che cosa può fare?
«Se la persona non si fa convincere, resta lì. La difficoltà maggiore è quella di un aiuto costante. Alcuni magari si fanno convincere, ma poi tornano in strada. In quel caso, gli chiediamo di contenere al massimo la loro presenza sul territorio».
In passato ci sono state delle polemiche in merito al fatto che la polizia avesse buttato via coperte ed effetti personali dei clochard.
«La municipale non ha mai buttato via nulla».
E allora cosa era successo?
«Può capitare che, in seguito a diverse segnalazioni e dopo esserci accertati che la persona non ci fosse più, abbiamo richiesto un’azione di sgombero dei residui da parte di Amiat».
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