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L'idea

Progetti di cittadinanza attiva per far rinascere via Fratelli Calandra

Sabato largo alla trasformazione dell’aiuola all’angolo con corso Vittorio

Il murales  botanico firmato dall’artista Doa Oa

Il murales botanico firmato dall’artista Doa Oa

Un corridoio verde tra il parco del Valentino e i giardini Cavour. Così residenti e commercianti si immaginano la nuova via Fratelli Calandra. Come? Con un’iniziativa di cittadinanza attiva nata nel gennaio del 2023, a seguito della realizzazione (un mese prima) di un murales botanico firmato dall’artista Doa Oa. «Prendendo spunto da questo progetto - raccontano i cittadini -, è nato un gruppo di persone che con grande motivazione sta avviando un processo di trasformazione consapevole». Quattro le parole chiave: comunità, verde, arte e accessibilità. Tanti gli spunti, emersi tra un caffè e un aperitivo. Qui tra i locali della via, diventati un punto di ritrovo. Un vero pensatoio della cultura.

I progetti

Tra le attività in corso spunta il progetto del corridoio verde tra il Valentino e il centro città, in collaborazione con Torino Spazio Pubblico. Da qui l’appuntamento, domani 9-13, con la rigenerazione dell’aiuola all’ingresso della via e la pulizia della stessa. Sul fronte green spicca anche la posa di vasi lungo la via con il supporto didattico dell’Orto Botanico di Torino. Fruibilità e accessibilità sono altre due parole chiave, per questo il gruppo sta dialogando con il Comune per una mappatura delle barriere architettoniche e sensibilizzazione sulle sfide legate alla disabilità.

Poi va tenuto conto dello stato di strade e marciapiedi: qualche buca qua e là si nota, ecco che un’adeguata manutenzione sarebbe davvero necessaria. E concludiamo con gli interventi volti a delimitare la velocità delle auto, che spesso accelerano per prendere il verde all’incrocio con corso Vittorio. Fattore che si collega perfettamente con gli obiettivi di riduzione dell’inquinamento atmosferico e acustico.

La chiesa di San Francesco di Sales

La creatività

Una via più verde e creativa. Dopo il murales di Doa Oa, il gruppo studierà la realizzazione di altri murales. A cui potrebbero unirsi momento artistici sulla via: dalla musica al teatro passando per la lettura. Utilizzando spazi e locali, anche a seconda delle stagioni. Non meno importante sarà la valorizzazione del punto di vista storico e artistico della via. «Ma l’obiettivo ultimo - raccontano i diretti interessati -, è trasformare la via in un bene comune. Dove tutti si prendono cura di tutto: dai fiori fino alla pulizia dei marciapiedi».

La trasformazione, inoltre, passa anche dal recupero degli immobili. È il caso di “Corte Calandra”, dove una vecchia autorimessa è diventata casa di alcuni loft. Con giardini privati e ambienti luminosi. E si fa notare per la sua particolarità anche la casa «Calandra 17», progettata da Luciano Pia. La facciata principale è in linea con le case d’epoca, ma la particolarità sta proprio nella facciata laterale, quella che guarda dritto verso corso Massimo, che sembra essere stata sezionata permettendoci di vedere al suo interno. Mentre il grande sogno resta il riutilizzo della chiesa di San Francesco di Sales.

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