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Al Financial Times

Agnelli, Andrea la tocca piano: "Noi una famiglia? No, siamo uno zoo"

La nuova vita ad Amsterdam con moglie e figli e quel progetto per riprendere la Juve

John vuol comandare da solo. E "liquida" Andrea con 300 milioni

Dalla Mandria al centro di Torino e ora ad Amsterdam. E' qui che Andrea Agnelli ha scelto di vivere, dopo aver lasciato la Juventus e anche quasi tutte le sue cariche sociali nella galassia di Famiglia. Una fuga? O la scelta semplicemente di un nuovo quartier generale per qualche impresa economica, magari di nuovo con l'obiettivo Juve?

Al giornalista del Financial Times Murad Ahmed, nei giorni scorsi, ha detto semplicemente "Amsterdam è tra le città più vivaci d’Europa”. E qui ha scelto di vivere con la seconda moglie, Deniz Alkalin, e tre dei suoi cinque figli, quelli più piccoli. Ma Amsterdam non è solo la scelta di vita famigliare, è anche quella operativa. 

La capitale olandese è la sede legale di Exor e Stellantis, i capitali di famiglia. Ma da lì Andrea Agnelli è uscito, come dalla Juventus. Spinto a farlo dal cugino John Elkann, si dice, per via delle inchieste giudiziarie che lo stavano travolgendo come presidente della Juve. Vero o falso?

Sulle questioni di famiglia, sugli "Agnelli coltelli" come un libro di Gigi Moncalvo - che questa sera, alle 18, sarà al Circolo dei lettori di Torino per presentare l'ultimo libro, "Juventus segreta" -, al giornalista che gli parla di Agnelli come di un clan lui ride e dice: "Sergio Marchionne - l'ad di Fca, scomparso nel 2018, ndr - la chiamava lo zoo". 

Nessun accenno quindi a questioni di famiglia, tantomeno giudiziarie: bilanci e plusvalenze vengono liquidate con un "Resto convinto che tutto quello che abbiamo fatto, lo abbiamo fatto secondo le regole, secondo gli standard finanziari...". Pentito dell'ingaggio di Cristiano Ronaldo, il passo più lungo della gamba che forse ha fatto esplodere il sistema Juve? "Era una buona mossa. Dammi Ronaldo e fammelo dispiegare senza una pandemia, ed è un’altra storia".

Nessun pentimento per il progetto Superlega, che continua a ritenere fosse una buona strategia e rivela che è ancora al lavoro, con altri partner, per un progetto simile, una lega a 34 squadre e una seconda, femminile, a 32. Ma per il momento, l'interesse è sugli investimenti della sua holding Lamse - in immobiliare e ambiti energetici green - e una nuova impresa tecnologica sportiva che sta cercando di far decollare.

Per il resto, "ho aperto una pagina bianca della mia vita" dice spiegando il cambiamento di tante cose, l'abbandono delle cariche. Vorrebbe tornare presidente della Juve? "Non è escluso". Ma più che la risposta, a dire tutto, è il suo stato su WhatsApp: "Alla fine, ricorderemo non le parole dei nostri nemici, ma il silenzio dei nostri amici".

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