l'editoriale
Cerca
Eredità Agnelli
10 Marzo 2024 - 20:30
John Elkann ha oggi un patrimonio stimato in 2,6 miliardi di dollari, a 48 anni (li compirà il 1° aprile). Laureato in ingegneria gestionale al Politecnico, come da tradizione degli Agnelli ha lavorato anche in fabbrica (in quella della Panda, in Polonia, ma anche alla Magneti Marelli in Inghilterra), poi è stato alla General Electric. Nel 2001 entra nel cda dell’Ifil, poi Exor. Nel 2004 è vicepresidente Fiat. Allora, difficile dire lo stipendio dell’epoca ma, nel 2021, un vicepresidente di Stellantis guadagnava circa 200mila euro l’anno. Dunque, come ha fatto John Elkann, a 27 anni, a trovare oltre 50 milioni di euro per diventare il socio di maggioranza di Dicembre, la cassaforte di famiglia? E’ la domanda che si fa anche la Procura, che sta indagando sull’evasione fiscale (presunta) di Marella Agnelli e per truffa aggravata sulla successione.
Scrivono i magistrati, nel nuovo decreto di perquisizione, che «la ricostruzione delle vicende che hanno interessato la “Dicembre” e in particolare la cessione di quote avvenute tra Marella Caracciolo e i nipoti odierni indagati paiono rivestire carattere di atti simulati, non essendo a oggi stata acquisita prova del pagamento del prezzo, ed emergendo anche profili di apocrifia delle firme dei documenti». In pratica, questa la tesi dei magistrati, nessun passaggio reale di denaro e sospette firme di Marella. Atti che, se provati, da un lato allargherebbero lo scenario dell’evasione fiscale, dall’altro darebbero ragione a Margherita - i magistrati lo annotano - che denuncia di essere stata «esclusa» dall’eredità. E da un impero da 25 miliardi. Ma facciamo un passo indietro.
La Dicembre società semplice viene costituita nel 1984 e ne sono soci Gianni e Umberto Agnelli, Franzo Grande Stevens, Gianluigi Gabetti e Marella Agnelli, quest’ultima con una quota di 10mila lire. Oggi, la società ha un capitale sociale di 103 milioni di euro, con John Elkann al 60,1%, il restante diviso fra i fratelli Lapo e Ginevra.
I passaggi sotto il focus dei magistrati sono molteplici. Va detto che già con Gianni Agnelli in vita, sia Margherita Agnelli de Pahlen sia John Elkann possedevano quote da 5 miliardi di lire a testa, con l’usufrutto vitalizio all’Avvocato. Donazioni, recitano gli atti societari vidimati dal notaio Morone.
Lo statuto recita che alla morte di un socio, le quote tornano in capo alla società e si riducono in proporzione quelle degli altri. Il 24 febbraio 2003 l’Avvocato muore e le quote della Dicembre sono divise fra Marella, Margherita, John e per un euro a testa fra Gabetti, Grande Stevens e sua figlia e il commercialista Ferrero. Firma sociale e amministrazione vengono passate già unicamente a John, che ha 26 anni. L’atto però non precisa su volontà di chi. Fatto sta che Margherita firma e sottoscrive.
il 24 febbraio dello stesso anno, Marella dona a John quote per circa un milione e 700mila euro, riservandosene l’usufrutto. Il 26 giugno, il colpo di scena: la Dicembre aumenta il capitale sociale a 103 milioni e sia Marella sia Margherita lo sottoscrivono. John, di cui non viene riportata la volontà o l’azione, passa da circa 4 a 56 milioni di euro. Si annota che la Simon Fiduciaria ha effettuato il bonifico alla Dicembre. Ma da dove sono passati quei soldi?
Questa è la domanda cui vogliono rispondere i magistrati, che integrano con i dubbi su cessioni successive - quote passate da Marella ancora a John, a Lapo e Ginevra -, l’usufrutto rimasto in quota alla vedova dell’Avvocato, unitamente a un diritto di “retribuzione” dello 0,5% come socio d’opera. E qui si concentra la questione fiscale.
Quella ereditaria è più complessa, perché interviene il diritto ereditario svizzero - che consentì alla signora di passare tutto ai tre nipoti, saltando sia la figlia sia i figli di secondo letto di questa -, ma se la residenza svizzera fosse stata «fittizia» come sostengono? Tra le carte sequestrate ci sono documenti in cui il commercialista Gianluca Ferrero, anche lui indagato, annota che, poiché le condizioni di salute di Marella non le consentono di vivere a Saint Moritz, sarebbe opportuno stabilire una nuova residenza a Gstaad, per mantenere il permesso elvetico, «e redigere un nuovo testamento».
Una vicenda complessa, dove la parte più rilevante - firme a parte - è quella dei soldi che non si trovano, a parte quei 700 milioni transitati dalla Svizzera al Liechtenstein.
Un piccolo particolare, però, sul fronte di Margherita che si definisce «esclusa»: nell’aprile 2004 è lei stessa a uscire da Dicembre vendendo le quote a Marella.
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..