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L'annuncio
14 Marzo 2024 - 16:06
Quasi tre arresti al giorno per reati legati alla droga: sono i numeri dall'inizio dell'anno a Torino, che fanno il paio con quelli registrati nel 2023. E che spingono forze dell'ordine, Comune e Prefettura a correre ai ripari e a potenziare l'attività di repressione sulle principali aree di spaccio: «Abbiamo deciso di prolungare il presidio dei militari a Barriera di Milano, che ora saranno presenti anche di sera e di notte - annuncia il prefetto Donato Giovanni Cafagna - Inoltre è stata allargata l'area di controllo attorno a Porta Nuova, con presenza dei soldati anche in piazza Carlo Felice e via Sacchi».
Il problema era emerso già alla fine dell'anno scorso, nella tradizionale conferenza stampa in Questura sui dati dell'attività di polizia, carabinieri e guardia di finanza: «Preoccupa il ritorno della vecchia eroina» aveva ammesso il questore Vincenzo Ciarambino, sottolineando un aumento dell’811% dei sequestri di eroina (da 8 a 74,5 chili). Da padrone la fanno ancora i cannabinoidi, di cui sono stati sequestrati 334 chili nel 2022 e 1.400 fino al 15 dicembre 2023. Quasi una tonnellata e mezza: «Se ne sequestriamo di più, vuol dire che c’è più esigenza e che il mercato richiede più droga rispetto al passato». Scende la cocaina (-32% di sequestri) mentre è quasi triplicata la droga sintetica, con i sequestri passati da 12 a 32 chili.
Questi numeri fanno il paio con quelli dei primi mesi del 2024, in cui si sono registrati oltre 80 chili di cannabinoidi, quasi 20 chili di eroina e oltre 10 chili di cocaina: «I dati riferiti ai primi due mesi dell’anno confermano un elevato numero dei fermi e degli arresti di spacciatori di cannabinoidi, cocaina e suoi derivati, come il crack. Ma anche di sostanze sintetiche e nuove droghe» fanno sapere dalla Prefettura. Infatti, in in due mesi e mezzo, polizia, carabinieri e guardia di finanza hanno registrato 186 arresti e 136 denunce, con un totale di 22 minorenni coinvolti.
Il problema riguarda soprattutto le cosiddette "piazza di spaccio", attorno a Porta Nuova o nel triangolo attorno a corso Palermo e via Montanaro. E' lì che le forze dell'ordine stanno lavorando, cercando di contrastare i piccoli spacciatori ma anche le grandi organizzazioni criminali italiane e straniere (in tribunale ci sono in corso diversi processi contro bande di albanesi o la mafia nigeriana). Ma quest'attività non basta, come riscontrato nell'incontro fra investigatori, prefetto e i vertici della procura di Torino. Da qui l'avvio dell'operazione "Strade sicure", che ha portato i soldati prima a Barriera di Milano e poi in altre zone della città. Ora sarà rinforzata ulteriormente la loro presenza, come annunciato dal prefetto Cafagna. Che aggiunge: «Abbiamo riorganizzato le 59 unità di militari aggiuntive che ci sono state destinate nelle ultime settimane, in modo da avere un controllo più ampio grazie ai soldati e alle forze dell'ordine: l'esercito non sostituisce poliziotti e carabinieri ma li integra. Queste attività, inoltre, si aggiungono ai controlli ad Alto impatto che continueranno ogni settimana nelle varie zone».
Secondo Cafagna, la repressione non basta per risolvere il problema: «I dati dimostrano che c'è una forte domanda e di conseguenza l'offerta. E' un problema sociale, per questo dovremo lavorare con il Comune e l'Asl per il recupero delle persone tossicodipendenti. Così com'è necessaria la riqualificazione delle aree abbandonate: il Punto 13 di Mirafiori dev'essere un esempio di come bisogna intervenire per sottrarre spazio al degrado e allo spaccio».
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