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Finanza & Gossip

John Elkann spiato con un drone: ecco chi c'era alla festa Top Secret!

Le rivelazioni di Dagospia (che però sbaglia villa) sullo scontro del nipote dell'Avvocato con Bruno Vespa

Un drone per spiare John Elkann: chi c'era in casa sua? Le rivelazioni di Dagospia (che però sbaglia villa)

Un drone per spiare John Elkann? Ma basta Google. E, in ogni caso, che cosa c'era da vedere nella villa del nipote dell'Avvocato? La vicenda che vede il presidente di Stellantis scagliarsi contro Porta a Porta di Bruno Vespa continua a tenere banco, e non solo negli ambienti torinesi. E ci si butta, giustamente, anche Dagospia, per mollare una stilettata a Bruno Vespa stesso e rilanciare una serie di domande. Che però spaziano ben oltre la casa di Elkann, finendo forse anche in quella sbagliata. Ma andiamo a vedere con ordine.

Partiamo dalla troupe di Porta a Porta che, come abbiamo scoperto sabato scorso quando è arrivata una nota degli avvocati di Elkann, aveva utilizzato un drone per delle riprese aeree. Salvo - riferiscono loro - fermarsi quando la security della villa li aveva intercettati. "Quelle immagini non sono andate in onda" dicono dalla redazione del programma. "Violata la privacy di un luogo dove risiedono anche dei minori" insistono gli avvocati.

Dagospia annota: "Per immortalare Villa Frescot non c’è bisogno di scomodare un film maker in-dronato, basta andare su Google Map". E ancora "a Torino si vocifera che il fattaccio del drone sia accaduto giovedì scorso proprio mentre era in corso un ricevimento di John Elkann nel giardino di Villa Frescot, che attovagliava ospiti molti importanti, presenti alcuni magnati stranieri non identificati. La security quindi era ben presente e il volo ficcanaso è stato stoppato".

Ed è vero: al di là che di Villa Frescot su Google si trova l'indicazione precisa in quanto "luogo di interesse storico", sul Web c'è anche una veduta dall'alto della villa di John Elkann, che però non è Villa Frescot, antica magione del nonno Gianni Agnelli e ora passata alla mamma Margherita Agnelli che l'ha messa in vendita. Nelle carte della procura che indaga sui fratelli Elkann per truffa ai danni dello Stato - come vi abbiamo raccontato noi - c'è un altro indirizzo e si annota che pagare un "affitto" a nonna Marella era una maniera di avvalorare la residenza della signora in Svizzera "mentre lui continuava a vivere a casa sua". Ossia la nuova villa.

Ma chi c'era in quel giardino? A Torino si parla, è vero, di incontri importanti con personalità della finanza. C'è chi parla di Oliver Mintzlaff, ceo di Redbull, che poi Elkann ha incontrato a Gedda in occasione del Gran Premio di Formula 1. Altri dicono che ci fosse un mini vertice in corso con Tavares, sui destini di Stellantis. O magari era una festa per il compleanno di Lavinia Borromeo in Elkann, che è nata a marzo in effetti, un poco spostata a causa dell'impegno dei coniugi in India per la festa prematrimoniale di Anant Ambani, figlio dell'uomo più ricco dell'India.

Insomma, qui non si parla solo di gossip e dei veleni dinastici, ma certi incontri sono finalizzati a muovere milioni e milioni di euro - l'impero Elkann vale qualcosa come 34 miliardi di euro - ed è un poco la stessa teoria dei legali nel ricorso contro i sequestri della Procura: avete preso di tutto, cercando elementi riguardanti l'eredità Agnelli, la residenza di Donna Marella e gli assetti della Dicembre, ma nei computer di Elkann ci sono annotazioni di lavoro, di finanza, anche estremamente riservati.

In ogni caso, la querela annunciata di Elkann contro Porta a Porta è ancora pendente, mentre il Garante della Privacy ha effettivamente aperto una istruttoria. Dagospia non rinuncia a un pizzico di ironia su questo inciampo di Vespa: "Eppure, per qualsiasi informazione Bruno Vespa aveva accanto la moglie Augusta Iannini che dal 2012 al 2020 è stata vicepresidente del Garante della privacy...".

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