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Smart working e ambiente, la scelta di Elena e Federico di vivere in barca a vela

Tre settimane in ufficio, tutto il resto in mare: "La pandemia ci ha fatto riflettere, per questo abbiamo deciso di partire"

Navigare verso un Futuro Sostenibile: la Storia di Due Torinesi e il Loro Amore per il Mare

L'amore per il mare, la passione per la tecnologia e il desiderio di un futuro più sostenibile hanno spinto due giovani torinesi a intraprendere un'avventura unica. Elena Costa e Federico Caggiano, entrambi ventisettenni e rispettivamente data engineer e data scientist , hanno deciso di vivere su una barca a vela, lavorando da remoto per due aziende di consulenza informatica di Torino.



L'idea è nata dal desiderio di sfuggire alla routine della vita in città e di vivere un'esperienza di avventura e scoperta. "Non volevamo più una vita in città", confida Elena. "È un'esperienza che nasce da un sentimento positivo di desiderio di avventura e scoperta, ma anche dalla consapevolezza di un futuro incerto per la crisi climatica. La pandemia ci ha fatto domandare più volte se vivessimo davvero come vogliamo".

Quando hanno deciso di convivere, Elena e Federico non si sono messi alla ricerca di un appartamento, ma di una barca. Hanno scelto una Jeanneau Sun Odyssey 43, lo stesso modello su cui hanno preso la patente nautica. Il 20 aprile salperanno da Marina di Ravenna in Romagna, alla volta di Imperia in Liguria, dove hanno scelto di stabilire la loro nuova base.

La coppia ha la fortuna di lavorare per aziende che offrono smartworking flessibile, permettendo loro di vivere questa inusuale esperienza. "Siamo dipendenti di due aziende di consulenza informatica che offrono smartworking flessibile", spiega Elena. "Così possiamo accorpare i giorni che dobbiamo fare in presenza. Ci spostiamo a Imperia perché sarà più comodo il collegamento".

Per condividere la loro avventura con il mondo, Elena e Federico hanno creato un profilo Instagram, @atena.sailing, su cui raccontano il loro viaggio dalla Romagna alla Liguria. In un'epoca in cui la crisi climatica si fa sempre più pressante, la storia di Elena e Federico è un esempio illuminante di come sia possibile conciliare lavoro, passione e rispetto per l'ambiente. Un'esperienza che ci ricorda come ogni scelta, anche la più personale, possa avere un impatto sul pianeta che abitiamo.

Nonché la dimostrazione di una tendenza sempre più diffusa, dopo la pandemia: trovare nuovi ritmi di vita e di lavoro, coniugare professione e qualità della vita. Tendenza e desideri che, in Italia, lo stop dal 1° aprile - e la rigidità con cui a livello amministrativo e governativo non si vuole disciplinare la materia, demandando tutto a trattative individuali nelle aziende - rischia seriamente di compromettere.

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