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I risultati trimestrali

Auto, il trimestre nero di Mercedes e Volkswagen. Perché non è (solo) colpa dell'elettrico e cosa c'entra la Cina

Oltre a Stellantis, anche i Gruppi tedeschi in pesante calo: clienti in fuga dai modelli Premium

Dopo Stellantis, giù anche Mercedes e Volkswagen: cosa sta succedendo all'auto in Europa?

Cosa sta succedendo all'auto europea? Stellantis frena, Mercedes letteralmente affonda (anche se migliora i suoi utili) e Volkswagen in calo "accusa" i clienti di preferire i modelli "meno redditizi" per il Gruppo. Un primo trimestre decisamente particolare, dunque, in uno scenario che a livello europeo non fa trasparire niente di buono per il settore: c'entra la transizione all'elettrico? O le politiche sugli incentivi (la Germania li ha tolti, l'Italia ancora non li ha varati)? Vediamo nel dettaglio.

Stellantis ha comunicato questa mattina un calo del 12%, con consegne diminuite e produzione tagliata del 10% per una strategia di esaurimento degli stock, annunciando nel contempo il lancio di 25 nuovi modelli nel corso dell'anno. Mercedes, che ha comunicato a sua volta i dati trimestrali, lamenta invece un calo del 24,6% dell'utile netto del primo trimestre su base annua, gravato dal calo delle vendite dei suoi modelli di lusso.

In compenso, l'utile netto trimestrale della casa automobilistica ha raggiunto i 3,03 miliardi di euro, un dato leggermente migliore rispetto al consenso degli analisti di Factset che prevedevano un utile di 2,818 miliardi di euro. Dunque non un brutto periodo per la Casa di Stoccarda, anche se la flessione in quello che dovrebbe essere il suo punto forte - soprattutto in chiave full electric come annunciato da tempo - deve fare riflettere.

Anche il fatturato è difatti sceso, del 4,4%, a 35,87 miliardi di euro, a causa del calo delle vendite. Mercedes ha evidenziato in un comunicato stampa i "costi inferiori delle materie prime", il "rigoroso controllo dei costi" e la "forte prestazione" della sua divisione Mercedes-Benz Vans, ma ciò non ha permesso di compensare il calo delle vendite presso Mercedes-Benz Cars, ancora colpita da "colli di bottiglia nei fornitori e cambiamenti di modelli nel segmento premium" che hanno portato al calo delle vendite dei modelli più costosi. Le consegne del gruppo sono diminuite del 6% nel primo trimestre su base annua, gravate in particolare dai modelli più lussuosi e redditizi (-27%) e dai veicoli elettrici (-8%). Le vendite in Cina, il mercato più grande di Mercedes, dove nel 2023 raggiungeva ancora il 36% delle vendite, sono diminuite del 12%. 

Per Volkswagen, invece, il primo trimestre 2024 ha comportato un calo dell'utile netto del 21,6% su base annua, a 3,71 miliardi di euro, a causa delle deboli consegne di automobili. I "volumi di vendita inferiori", la scelta dei clienti per modelli meno redditizi nonché "l'aumento dei costi" in un anno hanno influito sui risultati, ha dichiarato il gruppo in un comunicato stampa. Si tratta tuttavia di risultati migliori di quanto previsto dagli analisti intervistati dallo strumento di analisi finanziaria Factset, che prevedevano un utile di 3,34 miliardi di euro nel primo trimestre del 2024.

Il fatturato è leggermente diminuito, dell'1%, a 75,46 miliardi di euro. Il forte aumento del fatturato dei servizi finanziari del gruppo "compensa in gran parte il calo del settore automobilistico", precisa il gruppo nel suo comunicato stampa. Le consegne di veicoli del gruppo ai dieci marchi sono diminuite del 2% rispetto al primo trimestre del 2023. Inoltre, i modelli venduti non sono i più redditizi.

Soprattutto in chiave dei modelli Premium, il fattore Cina appare fondamentale: come già lamentato da Stellantis con Maserati (male in Cina, ma anche in Russia), Mercedes perde quota in quello che era uno dei suoi capisaldi. Altre case, come la stessa Volkswagen o Bmw, stanno studiando strategie per la penetrazione in Cina attraverso produttori locali. Mentre la Cina sta conquistando spazi in Europa, soprattutto per la strategia dei prezzi. E nel settore elettrico, la previsione è che sia cinese un modello su tre di quelli venduti entro il 2035.

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