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Il progetto

L'ecomuseo trasloca e diventa diffuso: «Sarà pronto entro l'autunno»

Un patto di collaborazione con le associazioni per coltivare la memoria storica del territorio

Il parco Rignon

Il parco Rignon

Un ecomuseo diffuso su tutto il territorio, da Mirafiori Nord a Santa Rita fino a Mirafiori Sud. Questa l’idea della Circoscrizione 2 che sta lavorando alla riapertura del suo ecomuseo, un tempo ospitato dalla cappella Anselmetti, all’interno della Cascina Roccafranca. Un nuovo spazio pronto ad accogliere il materiale da esporre è già stato trovato. È l’ex bocciofila Luigi Ferraris del parco Rignon, locale «che lo scorso 13 dicembre ha subito un cambio di destinazione d’uso – ha spiegato il coordinatore al Patrimonio Federico Raia – affinché potesse ospitare la sede dell’ecomuseo».

Il progetto ecomuseale «non può vivere di sola erogazione di contributi» ha sottolineato Raia. Un’abitudine da rivedere per la Circoscrizione 2 che passa da «una condizione in cui si parlava di ecomuseo come progetto a contributo ad un patto di collaborazione – ha spiegato il presidente Luca Rolandi – che sancisce la necessità di un’opera di coordinamento e valorizzazione insieme alla associazioni».

La Due ha infatti ricevuto una proposta di collaborazione da parte dalle associazioni Formeduca, Aris, Anpi sezione Picedio e sezione Lanfranco «riguardante l’allestimento, l’aiuto e la gestione a titolo volontario dello spazio ecomuseale». Gli oggetti che raccontano la storia dei territori della Seconda circoscrizione sono già stati trasferiti nell’ex bocciofila, mentre si sta lavorando all’avvio dell’iter procedurale per il patto di collaborazione con le varie associazioni.

«Stiamo anche valutando il materiale della ex 10 e cercando uno spazio per l’area sud – ha aggiunto il coordinatore –, perché vorremmo creare ecomuseo diffuso sul territorio».

Oltre alla collaborazione con le associazioni culturali, la circoscrizione «lavorerà in parallelo con il servizio delle biblioteche civiche – ha concluso Raia – per creare una rete che faccia sì che il polo museale sia vissuto anche da chi frequenta le biblioteche». «Entro l’autunno 2024 avremo sicuramente un ecomuseo attivo funzionante e diffuso», per far crescere la memoria storica del territorio. 

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