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Automotive & Finanza

L'attesa per l'annuncio in Cina e i dazi Usa: così Stellantis risale in Borsa. Il paradosso dell'Italia

I dati delle vendite nel quadrimestre confermano le quote di mercato: il boom dei veicoli commerciali

L'attesa per l'annuncio in Cina e i dazi Usa: così Stellantis risale in Borsa. Il paradosso dell'Italia

L'attesa dell'annuncio di Tavares in Cina, assieme all'arrivo dei maxi dazi sulle auto cinesi da parte degli Stati Uniti, fa bene a Stellantis, almeno in Borsa. Il Gruppo, oltretutto, nonostante il paradosso della produzione italiana che stenta - Mirafiori è ancora bloccata - corre in Europa, nelle immatricolazioni. Vediamo nel dettaglio.

Al momento, il titolo Stellantis a Piazza Affari è attorno ai 21 euro, con una salita di circa il 3,7%. Una ottima notizia per il Gruppo, considerando la caduta rovinosa dei giorni scorsi e i miliardi bruciati dopo la comunicazione dei risultati trimestrali. Secondo gli analisti, la risalita del gruppo franco-italiano è legata all'attesa per l'annuncio del ceo Carlos Tavares, che si dovrebbe tenere domani 14 maggio in Cina: un annuncio che riguarda la commercializzazione in Europa delle vetture del socio Leapmotor. Anche se c'è l'incognita dei dazi in arrivo sulle importazioni dalla Cina.

Gli Stati Uniti stanno infatti per quadruplicare i dazi sull'importazione di veicoli cinesi, allo scopo di rallentare l'invasione orientale sul mercato americano. Secondo la China Passenger Car Association, ad aprile l’export cinese di automobili è infatti balzato a livelli record, con le spedizioni estere salite del 38%, a 417mila unità. E anche l'Europa ha allo studio una misura simile, anche se il discorso verrà rinviato a dopo le elezioni. E Stellantis, che secondo gli analisti meno risentirà di questa situazione in quanto "meno esposta" sul mercato cinese, ha però la questione del socio Leapmotor.

Se domani Tavares annuncerà la commercializzazione in Europa, non è escluso che si accenni alla produzione delle TO3 e C10 in loco: la politica dei produttori cinesi è quella di inviare agli stabilimenti consociati i kit di preassemblaggio delle vetture. Quello che potrebbe accadere a Tychy, in Polonia, o come vi abbiamo riferito anche a Mirafiori, a Torino. In questo caso, come già accade da anni per le vetture della DR Automobile, questi veicoli risulterebbero prodotti in Italia, o comunque in Europa, dunque esenti da dazi. 

E nel frattempo, i dati delle immatricolazioni confermano che il mercato di riferimento di Stellantis è ormai a livello europeo. Il Gruppo cresce nei primi quattro mesi del 4,4% in volumi e conferma una quota di mercato del 18,8%, in crescita di 0,5 punti rispetto ai risultati dell'esercizio 2023. Germania e Portogallo hanno registrato un incremento a due cifre, con Francia, Italia, Regno Unito e altri paesi europei in crescita rispetto all'anno precedente. Stellantis Pro One, la divisione dei veicoli commerciali, mantiene una quota di mercato del 30% e un aumento dei volumi dell'11%. Stabile, nonostante le ultime brutte settimane, la performance nel mercato dei veicoli elettrici a batteria (Bev), raggiungendo nei primi quattro mesi una quota di mercato nel settore Bev complessivo del 14,1%.

"I risultati dei nostri primi mesi riflettono l'agguerrita concorrenza del settore, in assenza di incentivi in molti importanti mercati europei commenta Uwe Hochgeschurtz, chief operating officer di Stellantis della Enlarged Europe -. Stiamo guidando la transizione verso l'elettrificazione in molti dei nostri paesi chiave e la nostra offerta di veicoli commerciali rimane senza rivali. Il forte andamento delle vendite, il robusto portafoglio ordini e il miglioramento dell'acquisizione degli ordini suggeriscono un impatto positivo anche nel secondo trimestre. Con il lancio di oltre 25 nuovi modelli made in Europe di tutti i marchi, prevediamo un ulteriore slancio nel corso dell'anno".

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