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LE REAZIONI

La cassa integrazione fa ancora paura: «Ora ci aspettano due anni di deserto»

Sindacati soddisfatti, ma mettono in guardia sui tempi di avvio della produzione

Stellantis

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Dura poco l’entusiasmo per l’annuncio dell’arrivo a Mirafiori della nuova 500 ibrida, che subito il pensiero va alla cassa integrazione. «Rappresenta sicuramente una novità positiva per Mirafiori, che dopo anni di attesa vede assegnato un modello con buone potenzialità sul fronte dei volumi produttivi» premette Edi Lazzi, segretario generale della Fiom di Torino. E subito dopo aggiunge: «Anche se bisognerà fare una traversata del deserto lunga due anni prima della messa in produzione». Secondo Lazi servirebbero almeno altri due passi da parte dell’azienda: «Progetti di sviluppo per gli impiegati, i tecnici e gli ingegneri degli Enti Centrali e l’assunzione di giovani lavoratrici e lavoratori per dare continuità allo storico stabilimento». In ogni caso, il 12 giugno si torna in piazza. «Auspichiamo che i tempi ad oggi previsti, primo trimestre 2026, con uno sforzo possano essere anticipati» l’augurio di Rocco Cutrì, segretario generale Torino e provincia Fim Cisl.

Anche il segretario generale Fismic Confsal, Roberto Di Maulo considera «molto positivo» l’incontro con il Ceo Tavares, «in quanto siamo stati rassicurati sul fatto che Stellantis non intende abbandonare l’Italia e continuerà ad investire in tutti gli stabilimenti italiani, non solo su Mirafiori». L’annuncio «segna un cambio di passo» dichiara Luigi Paone, segretario generale Uilm Torino. «Per noi è fondamentale che il rilancio coinvolga anche l’indotto auto torinese - aggiunga Paone - e per questo ci aspettiamo che, da un lato, Stellantis sigli un patto di solidarietà con il mondo della componentistica di Torino e, dall’altro, che il Governo faccia la sua parte monitorando l’andamento del settore al tavolo dedicato all’automotive». Lo stabilimento torinese, «può guardare con speranza al futuro, anche se dovrà gestire una lunga transizione prima delle nuove produzioni. In questa fase sarà necessario anche un nuovo piano di assunzioni per favorire il ricambio generazionale all’interno della fabbrica» commentano i segretari generali di Cisl Torino e Piemonte, Domenico Lo Bianco e Luca Caretti. «Ci sono inoltre questioni ancora irrisolte, come il rilancio del marchio Maserati» ricordano Rocco Palombella, segretario generale Uilm e Gianluca Ficco, segretario nazionale. Plaudono al «buon risultato di oggi» anche il segretario nazionale dell’Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera e Ciro Marino, componente della Segreteria Nazionale della Federazione.

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