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Automotive
10 Luglio 2024 - 19:20
A leggere le dichiarazioni ufficiali, pare ci sia una specie di mistero dietro le sorti di Maserati. Nonostante i conti siano in ordine e ci siano dei nuovi modelli in produzione. Eppure, alcuni elementi essenziali sembrano fuori posto: ancora una volta si parla di rinvio della nuova Quattroporte. E, dopo un confronto con Stellantis, i sindacati uniti lanciano l'appello: "Maserati è un marchio iconico, non bloccate il rilancio".
La questione parte da un incontro che il Gruppo guidato da Carlos Tavares ha tenuto al al centro sperimentale di Balocco, un incontro basato esclusivamente su Maserati. "La Direzione aziendale ha dichiarato che il lavoro svolto negli ultimi cinque anni inizia a dare primi risultati e che siamo ora in una fase delicata di transizione" spiegano, in una nota congiunta, i sindacati Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr. In pratica, gli elementi che sono stati sottolineati sono il ritorno a una redditività positiva e la costruzione di una nuova gamma di prodotti.
Sia MC20 sia Granturismo e GranCabrio e la Grecale sono disponibili a benzina ed elettrico e la Grecale a breve lo sarà anche come ibrida, nell'ambito di quei trenta modelli ibridi che Stellantis si appresta a mettere sul mercato entro l'anno. Inoltre, è imminente il debutto sul mercato coreano, il quinto mercato di lusso al mondo, e quello giapponese, che dovrebbero costituire dei "sostituti" di quello russo e quello cinese che, per molto tempo, hanno assorbito grandi numeri della produzione.
Nonostante tutto, però, le ombre ci sono. Abbiamo visto i dati dell'altro giorno: a Modena la produzione è passata da 600 a 160 vetture, a Torino Mirafiori si produce meno di un migliaio fra Granturismo e Grancabrio. Numeri insufficienti, viene detto. Sono usciti di scena modelli di grande successo e non sono ancora stati rimpiazzati. La Quattroporte, in particolare, e l'erede del Levante non arriveranno prima del 2028. Troppo tempo, secondo i sindacati.
I quali ricordano che nel 2019, quando c'era ancora vivo il sogno del Polo del Lusso voluto da Sergio Marchionne - quello stabilimento ora è in vendita, mentre a Modena viene smantellato il Maserati Lab -, "c'era un marchio molto forte, ma si scontavano conti in rosso e soprattutto la mancanza di nuovi modelli da lanciare negli anni successivi; la situazione era molto complessa poiché si usciva da una fase espansiva, che però si era andata velocemente esaurendo".
Dal Gruppo replicano che si tratta di "una fase di transizione". Ma senza spiegare nel dettaglio di che si tratti. Che Carlos Tavares ami le Maserati è noto. Il progetto della supercar Folgore, d'altra parte, è la base delle nuove sportive. Eppure, c'è la sensazione di una attesa. "Per la fabbrica Modena - proseguono i sindacati - ci hanno confermato la realizzazione del cosiddetto Atelier che prevede una verniciatura personalizzata dalle vetture e che darà occupazione a 140 addetti, ma crediamo che per un effettivo rilancio occorrerebbe ampliare anche la gamma di vetture assegnate. Confidiamo che Stellantis voglia puntare sulle trasmissioni ibride anche per Maserati".
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