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Il Borghese

Tutti in festa per Fiat, ma oggi Mirafiori chiude. Ecco perché

Tanti sorrisi da John Elkann al ministro Urso, però della situazione della fabbrica non si parla

Tutti in festa per Fiat, ma intanto oggi Mirafiori chiude

Un po’ il ministro Adolfo Urso ci prova anche a rovinare la festa per i 125 anni dalla Fondazione di Fiat, celebrata presentando i progetti per il futuro, la nuova Fiat Grande Panda (che sarà fatta in Serbia, dove la paga media di un operaio è 600 euro) e le serie speciali della 500 elettrica (quella griffata Armani sarà senza dubbio low cost...), oltre che inaugurando “Casa Fiat”, uno spazio museale alla Pinacoteca Agnelli. «La Fiat era ed è Torino. Vogliamo che resti a Torino. Non ci rassegniamo che diventi un museo industriale».

Il ministro l’ha detto dopo aver fatto un discorso sul sogno dell’auto, citando parole di Marinetti sul dinamismo e la bellezza di un’auto o di un motore. «Oggi ricordiamo quello che era l’auto italiana, l’orgoglio del Paese - ha detto -. Fiat era l’industria italiana e l’Italia era con la Fiat sempre. Adesso dobbiamo trovare la necessaria coesione e la responsabilità sociale per consentire che questa storia gloriosa continui anche con Stellantis». Ha ricordato l'articolo 1 della Costituzione che lui stesso ha consegnato a Carlos Tavares che recita come l'Italia sia fondata sul lavoro «e non sul mero profitto». «È più di un anno - ha aggiunto - che lavoriamo con determinazione e ora è il tempo delle scelte e delle responsabilità. L’Avvocato Gianni Agnelli diceva che tutto quello che aveva l’aveva ereditato, lui ci aveva messo il senso di responsabilità. Stellantis si assuma la responsabilità sociale del rilancio dell’auto in Italia». In pratica, John Elkann faccia come suo nonno, si assuma la responsabilità sociale del ruolo di industriale.

A Urso ha risposto di fatto il ceo di Stellantis, Carlos Tavares: «Il nostro passato, il presente e il futuro sono legati al lavoro delle persone. Torino è il nostro cuore pulsante. Il progetto per Mirafiori rappresenta un impegno sull’Italia e per l’Italia. Rappresenta la volontà di continuare a investire sull’Italia» ha detto, ricordando il progetto per il Mirafiori Automotive Park 2030 e le nuove divisioni e produzioni di trasmissioni eDTC per le vetture elettriche.

«Guardando al futuro, dovremmo essere tutti convinti che la competizione mondiale si sta intensificando - ha proseguito -. Dobbiamo far fronte a questa evidenza. Lo status quo non è un’opzione. Se non ci adattiamo scompariremo e questa non è affatto un’opzione che consideriamo. Oggi siamo i numeri tre nel mercato dei Bev in Europa, competendo per il secondo posto, e presto con i concorrenti cinesi». E ha concluso: «Per piacere, rispettate Fiat. È un eroe italiano con un successo globale. Torino è cuore pulsante della nostro gruppo. Abbiate rispetto per la Fiat perché sopravviverà a tutti noi».

In ultimo ha preso la parola John Elkann, che ha letto un discorso senza minimamente tornare sull’incitamento di Urso. Il presidente di Stellantis ha rivendicato l’italianità, la torinesità di Fiat, ribadendo però che «essere un marchio profondamente italiano non ne ha mai impedito lo sviluppo internazionale: anzi. Già ai tempi, i due terzi del suo fatturato nascevano all'estero. Esportare la nostra creatività ha fatto innamorare il mondo dell’Italia». «Oggi Fiat - ha aggiunto - è il primo marchio di Stellantis, che sono orgoglioso di aver contribuito a creare tre anni fa. Grazie a Stellantis, Fiat ha potuto conquistare sempre più clienti. Oltre che nel mondo, Fiat resta il marchio più amato dagli italiani».

«La Fiat ha attraversato crisi, guerre, calamità naturali. Nel mio caso, questi ultimi 25 anni sono stati duri; ho e abbiamo avuto anche paura di non farcela, di fronte alle tantissime avversità che abbiamo dovuto affrontare. Ma non abbiamo mai smesso di lavorare, di cercare soluzioni, di credere nel nostro futuro e di difendere con tenacia quello che abbiamo costruito».

Dopo di che tutti, ministro Urso, sindaco Stefano Lo Russo e presidente Alberto Cirio compresi, a tagliare il nastro di Casa Fiat, alla Pinacoteca. Sorrisi e abbracci, anche con Lapo e Ginevra Elkann. A Mirafiori, invece, non si fa festa, ieri si lavorava, anche se un solo turno e lo stesso oggi: ma oggi è l’ultimo giorno di lavoro, prima della chiusura anticipata. Ferie supplementari, che si uniscono al contratto di solidarietà per 1.200 lavoratori (oltre ai 900 delle linee Maserati), per un totale di sette settimane di fermata estiva (ma un periodo tanto lungo). Il motivo? Mancanza di ordini proprio per la Fiat 500e. Di questo, però, non si è parlato.

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