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Sciopero dei mezzi
17 Luglio 2024 - 12:30
Autobus fuori servizio
Giovedì 18 luglio si preannuncia come un giorno difficile per i pendolari di Torino e provincia. È stato infatti proclamato uno sciopero nazionale di 4 ore del trasporto pubblico locale, a cui aderiscono le principali sigle sindacali del settore: Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e Ugl Autoferro.
La mobilitazione è stata indetta per chiedere il rinnovo del contratto di lavoro, una questione che da tempo è al centro delle rivendicazioni dei lavoratori del settore.
GLI ORARI DELLO SCIOPERO
Nel capoluogo piemontese e nella prima cintura, i pullman e la linea 1 della metropolitana non circoleranno dalle 18 alle 22. I centri di servizio al cliente saranno chiusi dalle 15 alle 19. Per quanto riguarda i mezzi extraurbani e il servizio bus cooperativo linea 3971 (tratta Ciriè-Ceres), questi si fermeranno dalle 17.30 alle 21.30. Sarà comunque assicurato il completamento delle corse in partenza, come ha fatto sapere Gtt. Tuttavia, lo sciopero potrebbe avere ripercussioni anche sui diversi servizi gestiti dal Gruppo Torinese Trasporti, con conseguenti possibili disagi per la clientela.
Per altri dettagli: https://www.gtt.to.it/sciopero-nazionale-di-4-ore-giovedi-18-luglio
LE RAGIONI DELLA MOBILITAZIONE
Ma quali sono le ragioni che spingono i lavoratori del trasporto pubblico a incrociare le braccia? La richiesta principale è il rinnovo del contratto di lavoro, un tema che tocca da vicino migliaia di lavoratori. . I sindacati lamentano una situazione di stallo nelle trattative con le aziende del settore, che si protrae ormai da troppo tempo. La mancanza di un contratto aggiornato non solo penalizza i lavoratori dal punto di vista economico, ma incide anche sulle condizioni di lavoro e sulla qualità del servizio offerto ai cittadini.
«Le organizzazioni sindacali, - si legge dal comunicato - hanno registrato da parte delle Associazioni Datoriali posizioni inaccettabili, non solo riguardo alle istanze promosse dalle lavoratrici e dai lavoratori del settore, caratterizzato da un crescente deterioramento delle condizioni lavorative e retributive, dalla conseguente e strutturale carenza negli organici aziendali, dagli episodi di aggressioni fisiche e verbali sempre più diffusi ai danni degli operatori front line, dalla cronica difficoltà nel reperire nuovi conducenti e altre figure specializzate, dal rischio sempre più tangibile della riduzione dei servizi, nonché dall’impossibilità di offrire un trasporto pubblico locale adeguato,ma anche riguardo a tematiche inerenti la sopravvivenza e gli interessi complessivi del settore.»
Lo sciopero, dunque, è una misura estrema, ma necessaria «per far sentire la nostra voce».
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