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Il reportage
21 Luglio 2024 - 06:20
Sempione Tossic Park: tende, gazebo e droga nel fortino della morte
Nessuno osa avvicinarsi più di tanto, forse nemmeno guardare troppo. Tanto meno scattare una foto con uno smartphone. Quel che resta del parco Sempione, dopo gli sgomberi alla Gondrand e della vecchia piscina, è una immensa stanza del buco a cielo aperto. Un hotel della droga, aperto ormai h 24. Ci si accede da un varco tra le lamiere, aperto a discapito dell’area cani (per altro spostata proprio per motivi di sicurezza), o percorrendo il vialetto che costeggia il centro d’incontro.
Inferno in terra
Un angolo oscuro, dimenticato dal mondo: vandalizzato, saccheggiato, utilizzato alla stregua di un dormitorio. Con tanto di materassi sporchi e sgualciti sparsi qua e là. Peggio che in un film dell’orrore. «Lo hanno trasformato in un vero e proprio fortino» ci sussurra nelle orecchie una signora, dal marciapiede di via Cigna. Lei, lì dentro, non osa mettere piede. «Mica sono pazza...». Ma non è l’unica, qui nessuno va oltre il recinto del nuovo spazio per gli amici a quattro zampe. La mattina alle 10 il parco dei divertimenti dei disperati di Torino nord ha già aperto le sue porte scorrevoli. C’è chi aspetta su una panchina vicino alla fermata del 46 e chi, senza troppi problemi, si addentra nel bosco degli orrori. Gli alberi, in fiore, coprono la visuale ai curiosi di passaggio e nemmeno gli operai al lavoro nel vicino cantiere (con ruspe e altri macchinari al seguito) sembrano in grado di mettere a disagio i numerosi tossici, e spacciatori, ormai padroni del parco.
Una tenda grigia fa bella mostra di sé. Mentre a due passi un uomo sonnecchia vicino a un albero. Ma è solo una delle tante facce di questo inferno in terra. Poco distante, infatti, spunta un gazebo, dove chi vuole servirsi di cocaina, eroina o crack non deve fare altro che alzare la mano e avanzare qualche spicciolo agli spacciatori di passaggio. Che, come è facile immaginare, non mancano mai. Chi non ha soldi, o li ha finiti, può utilizzare anche altre strade (poco nobili) per guadagnarsi una dose. E così, il Tossic Park si trasforma all’occorrenza anche in una alcova della disperazione.
L’appello
I numerosi comitati del quartiere Barriera di Milano hanno più volte battuto i pugni sul tavolo, chiedendo uno sgombero alle forze dell’ordine e a Palazzo Civico. Ma a differenza della vicina piscina, in quanto parco pubblico il Sempione non può essere sgomberato: al massimo la polizia può eseguire dei controlli, chiedere documenti, far smontare le tende, denunciare o arrestare chi ha commesso reati. Ma “soggiornare” in un parco pubblico non lo è. Cadono così, almeno parzialmente, le richieste della Circoscrizione 6 che per il parco vede ancora un futuro a tinte chiaroscure. Con lo spaccio a farla da padrone, in questo momento a tempo indeterminato.
«Se non parte, definitivamente, il cantiere della metro 2 non riusciremo mai a cacciarli via» ci racconta, senza troppi giri di parole, il presidente della Circoscrizione 6, Valerio Lomanto. Sommerso da richieste di intervento e da denunce, raccolte firme. Anche esposti. E ovviamente foto e video. Unico passo in avanti la chiusura dell’accesso al sottopasso che da corso Venezia conduce all’aeroporto di Caselle. Proprio un blitz delle forze dell’ordine ha permesso, alcune settimane fa, di mettere la parola fine all’ennesimo rifugio di sbandati e drogati.
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