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Economia & Lavoro

Torino, ora le imprese sono pessimiste: giù investimenti e occupazione. Ecco perché

I dati della congiunturale previsionale di Confartigianato Piemonte e gli scenari che preoccupano gli imprenditori

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Non porta buone notizie la congiunturale previsionale di Confartigianato Imprese per il terzo trimestre. Produzione e occupazione sono date in calo e le imprese torinesi non sembrano ottimiste, nonostante una buona previsione per quanto riguarda i ricavi. Questo non solo per le difficoltà del territorio, ma per la delicata situazione globale. Vediamo perché.

Secondo i dati diffusi da Confartigianato Torino, la previsione di produzione totale, già preceduta dal segno meno nella seconda indagine trimestrale, scende ancora di circa quattro punti percentuale passando da -12,67% a -16,19%. L’andamento occupazionale passa da -2,27% a -6,08%, mentre il dato sull’ipotesi apprendisti peggiora di oltre due punti percentuali passando da -19,05% a -21,45%.

Insomma, la situazione appare complicata. Secondo Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte, il sentiment delle nostre imprese è un pessimismo misto a realismo, poiché sono consapevoli che nei prossimi mesi la situazione economica, non solo nella nostra Regione ma nel mondo, dovrà attraversare una fase di forte instabilità, nonostante alcuni segnali positivi come la parziale discesa dell’inflazione".

Gli scenari sono quelli noti: i due teatri di guerra in Ucraina e in Palestina, l'innalzamento della tensione nel Mar Rosso, le decisioni della BCE dopo un primo taglio dei tassi d'interesse, le conseguenze delle elezioni Usa. Sono molti i fattori che possono influenzare l'andamento economico globale, con ripercussioni anche sulle piccole imprese.

In questa situazione, si assiste a una previsione di frenata per gli investimenti per ampliamenti, che scendono da 8,14% a 7,32%. La percentuale di previsione di acquisizione di nuovi ordini per esportazioni passa da  –32,95% a –31,34%, quindi in miglioramento ma sempre con segno negativo. Sale in compenso la previsione di regolarità negli incassi, che varia dal 67,56% al 69,18%; scende la stima dei ritardi, passando dal 32,34% al 30,62%; le previsioni di anticipi negli incassi continuano a rimanere minimi passando dallo 0,10% al 0,21%.

"Assistiamo - prosegue Felici - a un ritardo della ripresa del commercio internazionale, con rischi geopolitici che derivano dal prolungamento dei conflitti in Ucraina e Medio Oriente e la debole domanda estera influiscono negativamente sui dati previsionali che riguardano la produzione totale. Si avvertono, inoltre, i primi importanti segnali di frenata nell’edilizia con la previsione di un calo nell’andamento occupazionale e le prospettive di una contrazione negli investimenti. Infatti, il valore previsionale che riguarda l’occupazione scende ancora rispetto al dato del trimestre precedente, passando da -2,27% a -6,08%”.

Dunque, tenere d’occhio l’andamento della campagna elettorale Usa, dove cambia uno dei protagonisti, e le reazioni nel Mar Rosso dopo l’attacco di Israele potrà essere importante per calibrare investimenti e strategie industriali anche del Piemonte, per il quale l’export rimane componente vitale del bilancio.

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