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Economia & Finanza

Exor, buyback da 125 milioni: ecco perché (e dove punta ora John Elkann)

Un programma di riacquisto azioni da un miliardo di euro e la svolta negli investimenti: meno auto e più sanità?

Exor, buyback da 125 milioni: ecco perché (e dove punta ora John Elkann)

Meno auto e più cliniche? La domanda è stata fatta già altre volte, a ogni diversificazione di investimenti da parte della Exor di John Elkann e a ogni minimo sospetto di disimpegno dall'Italia dell'ex Fiat. Nella realtà, John Elkann ribadisce il suo impegno per il vecchio core business di famiglia - e non nasconde certo impegno e passione per la Ferrari -, ma nella sua strategia da finanziere emerge una precisa direzione che è quella, come rimarcato in passato, del business della sanità. 

Parte oggi, 12 agosto, la seconda tranche del buyback di Exor, la holding di John Elkann che controlla, tra le altre cose, il gruppo Stellantis. L'annuncio è arrivato direttamente dalla compagnia, con un comunicato in cui spiega di proseguire il programma annunciato nel settembre del 2023. In questa fase, Exor riacquisterà azioni per un importo di 125 milioni di euro.

Si tratta di un completamento dell'operazione - che si concluderà a novembre, o al raggiungimento della somma - da 250 milioni, ossia la parte rimanente di un programma più ampio che, lanciato nel settembre dell'anno scorso, aveva visto subito una Opa per 750 milioni di euro. Il prezzo di riacquisto è pari al 110% del valore delle azioni raggiunto alla chiusura dell'ultimo giorno di negoziazioni prima dell'avvio dell'operazione. 

Lo scopo di Exor, come annunciato a suo tempo, è di annullare poi le azioni riacquistate per ridurre il capitale sociale della holding. In questo modo, gli azionisti di riferimento si garantiscono di blindare ulteriormente il controllo della holding. In particolar modo la Giovanni Agnelli BV - una delle casseforti di famiglia degli Agnelli-Elkann - al tempo aveva già fatto la sua parte per circa 125 milioni di euro.

Una mossa strategica in vista della prossima strategia di investimenti che, secondo le linee guida di Elkann, dovrebbero virare sempre maggiormente sulla sanità - previsto un ulteriore aumento di peso nell'azionariato e nel controllo di Philips, stando a quanto viene detto -, sulla ricerca biomedica ma anche sulle cliniche private.

E' di queste settimane, infatti, l'intensificazione degli investimenti in Lifenet, il gruppo della sanità privata che fa capo a Nicola Bedin, per cui John Elkann ha già versato 160 milioni di euro in due anni. A giugno, però, Exor - secondo quanto rivelato da MilanoFinanza - ha sottoscritto un bond convertibile/convertendo per 90 milioni di euro, somma che dovrebbe essere impiegata da Lifenet - che ha struttura in Piemonte, Lombardia e Lazio - per le sue recenti acquisizioni di ospedali e cliniche private.

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