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L'emergenza

Torino, i Radicali: "Al Lorusso e Cutugno situazione drammatica. Denunceremo Nordio"

La delegazione ha visitato nuovamente il penitenziario torinese. Le donne detenute si dissociano dalle rivolte

Torino, al Lorusso e Cutugno celle precarie, strutture fatiscenti e infiltrazioni: "la situazione è drammatica"

Foto di repertorio

"Abbiamo riscontrato una situazione drammatica". Queste le parole di Filippo Blengino, tesoriere dei Radicali Italiani, al termine di una visita al carcere delle Vallette di Torino. La situazione nella struttura penitenziaria si è rivelata particolarmente critica, soprattutto nella sezione maschile, dove negli ultimi giorni sono scoppiate violente rivolte. "Le celle sono in condizioni precarie, con strutture fatiscenti e infiltrazioni" ha aggiunto Blengino, evidenziando una realtà che lascia trasparire una forte tensione tra i detenuti.

Di fronte alla gravità della situazione, Blengino ha fatto appello alla calma, invitando i detenuti a protestare in modo pacifico. "Condividiamo la protesta," ha spiegato, "ma riteniamo sia opportuno portarla avanti in modo non violento." Il tesoriere ha poi annunciato che il movimento dei Radicali Italiani intende denunciare nuovamente il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, per tortura, in quanto la situazione carceraria rappresenta una "palese violazione dei diritti umani".

La visita ha incluso anche un incontro con le detenute della sezione femminile, che hanno consegnato ai Radicali una lettera con la richiesta di rendere pubblica la loro posizione. Le donne si sono dissociate dalle recenti proteste violente nella sezione maschile, sottolineando come tali atti compromettano la corretta comunicazione delle problematiche che loro stesse stanno cercando di portare avanti in modo nonviolento.

Inoltre, le detenute hanno preannunciato l'intenzione di avviare uno sciopero della fame nel mese di settembre per protestare contro le condizioni carcerarie. Una mobilitazione che, secondo Blengino, conferma la necessità di un intervento urgente da parte delle autorità competenti per garantire il rispetto dei diritti fondamentali all'interno delle carceri italiane.

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