Cerca

CARCERI

Ivrea, carcere nel caos: aggredito un comandante di reparto

Alcuni detenuti hanno dato fuoco ai cuscini, distruggendo gli armadietti per poi gettarli nel corridoio, mirando al personale di servizio. Le proteste sono legate a questioni di trasferimento

Ivrea, carcere nel caos: aggredito un comandante di reparto

Una giornata di ordinaria tensione si è trasformata in una notte di caos presso il carcere di Ivrea, dove ieri si sono verificati violenti disordini, proteste e danneggiamenti da parte di numerosi detenuti. Gli episodi si sono svolti in diversi settori dell'istituto, coinvolgendo i reparti del primo e terzo piano, nonché la sezione di isolamento.

Le prime avvisaglie di una notte turbolenta si sono manifestate intorno alle 18:00, nel reparto di isolamento. Un detenuto di origine marocchina, già noto per precedenti atti di violenza, ha scatenato il caos distruggendo l’apparato telefonico dell’amministrazione, utilizzato anche dagli altri detenuti. Dopo aver compiuto questo atto vandalico, l’uomo ha continuato la sua furia con una stampella, a sua disposizione per una frattura, distruggendo tutti i neon presenti nel reparto.

L’intervento della polizia penitenziaria non è riuscito a placare l’uomo che, brandendo la stampella, ha aggredito il comandante del reparto, invitandolo ad allontanarsi. La situazione è rimasta tesa e sotto controllo solo parzialmente fino a circa le 20:00, quando sono scoppiati nuovi disordini al primo piano. Qui, alcuni detenuti, anche loro di origine marocchina, sono venuti alle mani, obbligando il già esiguo personale di guardia a intervenire nuovamente per prevenire conseguenze più gravi.

Sempre intorno alle 20:00, nel reparto di isolamento, si è verificata una ripresa delle proteste già in atto da giorni: i detenuti hanno iniziato a sbattere con forza le ante degli armadietti, richiedendo il trasferimento in altre strutture. La tensione è poi salita ulteriormente anche al terzo piano, dove la situazione è degenerata in atti di vandalismo su larga scala.

Al terzo piano, i detenuti hanno dato fuoco ai cuscini, distruggendo gli armadietti per poi gettarli nel corridoio, mirando al personale di servizio. A peggiorare la situazione, sono stati lanciati anche bombolette e bastoni di legno, con l’intento di colpire gli agenti intervenuti. Il personale penitenziario, in evidente difficoltà a causa dell'esiguo numero, è riuscito a riportare la calma solo nelle prime ore del mattino, con la situazione che si è normalizzata intorno alle 02:30.

L'Osapp, sindacato di polizia penitenziaria, parla di un collasso del sistema e stila un elenco di interventi immediati: revisione dei protocolli di sicurezza per gli agenti, aumento reale degli organici e miglioramento delle condizioni lavorative
e infine formazione specifica sulla gestione dello stress e delle situazioni di crisi. "Le carceri in Italia sono la prova più eclatante di quello che non si vuol vedere," dichiara il leader del sindacato, Leo Beneduci, "ma nelle quali prima o poi tornerà chi è già stato ospite delle patrie galere. Il rischio sociale è imminente e concreto. Stiamo coltivando un terreno fertile per la recidiva e l'escalation della violenza. Giorgia Meloni sulle carceri richiami finalmente all'ordine il Ministro e i Sottosegretari alla Giustizia".

"Sono stato questa mattina nel penitenziario e la situazione è tornata alla normalità. Gli autori dei disordini sono in isolamento. Questo è un periodo complicato per la Casa Circondariale di Ivrea: molti problemi sono legati a fattori riguardanti i trasferimenti. Ristretti che vengono trasferiti da altri istituti e altri che invece vorrebbero potersi trasferire per avvicinarsi ai propri cari. In questo momento servirebbe un'attenzione maggiore da parte del Dap" spiega il garante dei detenuti di Ivrea, Raffaele Orso Giacone che lucidamente analizza il quadro di un luogo dove spesso a pagare i disordini di alcuni sono proprio i compagni di sezione - oltre al personale di polizia penitenziaria.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.