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Il fatto
22 Settembre 2024 - 12:00
Foto d'archivio
Sono entrati dalla finestra e sono rimasti senza porta: si può riassumere così, in modo quasi paradossale, l’ennesima occupazione abusiva nelle case popolari di Torino.
In via Bologna 267, la scorsa notte, una famiglia di nomadi ha preso possesso di un alloggio liberato soltanto un paio di mesi fa. I residenti, esasperati da questi episodi e dal degrado provocato dagli abusivi, si sono accorti della finestra forzata e aperta: hanno chiamato polizia di Stato, polizia locale e Atc, l’agenzia pubblica che gestisce le case popolari. Ma gli addetti non hanno potuto sgomberare gli occupanti, visto che c’erano quattro minori di mezzo. Così li hanno denunciati per e hanno sradicato la porta blindata nell’attesa dell’intervento dei servizi sociali.
Il presidente dell’agenzia territoriale del Piemonte centrale Emilio Bolla si dice preoccupato per l’ennesima occupazione abusiva: «Non si tratta solo di una violazione della legge, ma anche di un fatto che crea tensioni e incertezze tra gli assegnatari delle case popolari, che giustamente si aspettano di vivere in un luogo sicuro e rispettoso delle regole». Eppure, in quel complesso, ci sono altri due alloggi occupati. E Atc ne conta altri 177 (di cui 168 a Torino), esattamente venti in meno rispetto al 31 dicembre 2023: «Negli ultimi tempi, grazie all’intenso lavoro svolto insieme alle forze dell’ordine, abbiamo raggiunto importanti risultati nello sgombero di alloggi occupati abusivamente - sottolinea Bolla - Questi interventi sono fondamentali per garantire che le abitazioni destinate a chi ne ha diritto tornino a essere un luogo di serenità e sicurezza».
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