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STELLANTIS
18 Ottobre 2024 - 14:26
Andrea Tronzano, assessore al Bilancio della Regione Piemonte, ha cercato di portare un po' di respiro ai lavoratori in piazza a Torino annunciando un contributo di 500 euro mensili per chi si trova in cassa integrazione. "L'integrazione al reddito non è la soluzione, è solo un aiuto temporaneo" ha precisato Tronzano dal palco, riconoscendo che il provvedimento è un rimedio parziale. Questo sostegno, che sarà garantito per uno o due anni grazie ai fondi del Fondo Sociale Europeo, è frutto dell’impegno della giunta regionale, guidata dal presidente Alberto Cirio e dall’assessora Elena Chiorino. Il messaggio, però, è chiaro: questi 500 euro possono tamponare l'emergenza, ma non risolvono le difficoltà strutturali del settore. Nel tentativo di fornire prospettive a lungo termine, Tronzano ha anche sottolineato la necessità di diversificare l’economia della regione, guardando non solo all’automotive, ma anche all’aerospazio e ad altri settori emergenti.
Intanto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso convoca per domani Stellantis: "Io rispetto molto i sindacati che oggi stanno manifestando e rispetto molti le indicazioni del Parlamento. Per questo la convocazione di Stellantis la farò solo domani".
Tra i manifestanti c'è Domenico, operaio della Denso Thermal Systems di Poirino. La sua azienda, specializzata nella produzione di sistemi di condizionamento per auto, ha visto un calo del 35% degli ordinativi della 500 elettrica, un impatto che ha portato la direzione a prevedere 150 esuberi su 700 dipendenti. "Non sappiamo come tirare a fine mese" racconta Domenico, "con il mio stipendio dobbiamo mantenere quattro persone." Il timore di essere tra coloro che perderanno il lavoro è palpabile, e l'idea di sopravvivere con 500 euro in più al mese non allevia l’ansia per il futuro.
Accanto a lui, Francesco racconta una storia di sacrifici e di lotta per mantenere una famiglia con due figli che studiano all'università. "Abbiamo dato fondo a tutti i risparmi e non solo, ci siamo aperti un finanziamento perché non basta più tirare la cinghia," spiega. Francesco ha passato 35 anni in fabbrica, iniziando alla Lancia di Chivasso e oggi impiegato a Stellantis. Le sue parole racchiudono il disincanto di chi sente che il contributo della regione, pur utile, è lontano dal risolvere il problema reale.
Sul palco è intervenuto anche Maurizio Marrone, assessore regionale alle Politiche Sociali, che ha parlato del dramma di chi va in cassa integrazione: "Ogni volta che un singolo lavoratore va in cassa integrazione, un’intera famiglia va in difficoltà." Il suo messaggio è stato quello di solidarietà, ma anche di consapevolezza che non basta solo l’aiuto economico, servono soluzioni strutturali. L’assessore comunale al Commercio, Paolo Chiavarino, ha sottolineato la necessità di un fronte unito tra sindacati e politica per far sentire la voce di Torino al Governo: "Parola d’ordine: lavorare congiuntamente. Solo così Torino può far sentire le sue parole con forza davanti al Governo."
Ma Torino non è stata sola. In contemporanea, altre sei città – Avellino, Napoli, Cassino, Bari, Potenza e Termoli – hanno ospitato manifestazioni simili. A Roma, ventimila lavoratori hanno marciato sotto una pioggia battente fino a piazza del Popolo, dove i sindacati hanno tenuto i loro discorsi. Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha parlato della crisi che colpisce anche lo stabilimento di Pomigliano: "Anche lì si parla di cassa integrazione," ha detto Conte, sottolineando come la crisi stia investendo ogni parte d’Italia. Per la prima volta dal 1994, Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm hanno scioperato insieme in un'azione unitaria. Lo slogan "Cambiamo marcia: acceleriamo verso un futuro più giusto" riflette l'urgenza di un cambio di rotta, non solo per l’automotive ma per tutto il sistema industriale. Quello che i lavoratori chiedono non è solo un aiuto temporaneo, ma una politica industriale che permetta loro di guardare al futuro con meno paura e più speranza.
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