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Il caso

Borgo Campidoglio, la Lega al contrattacco: "Pedonalizzazione senza dialogo, sabato il presidio"

Il Carroccio critica l’uso di fondi per le telecamere e propone soluzioni alternative per la sicurezza pedonale nel borgo

Borgo Campidoglio

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«Chiediamo buon senso e il coinvolgimento delle Circoscrizioni. Non si può arrivare a sviluppare un tema così delicato a fronte di una gara già ingaggiata», è questo l’appello - e insieme la denuncia - di stamattina del segretario cittadino della Lega Fabio Tassone in riferimento alla pedonalizzazione di Borgo Campidoglio, e che annuncia un presidio di opposizione questo sabato mattina, a partire da piazza Zamenhof.

Nel corso dell’ultimo anno, infatti, lo scarso confronto con i residenti da parte delle istituzioni, ha determinato non pochi contrasti e più di una petizione. Se ne è parlato ampiamente questa mattina, nella Sala Musy di Palazzo di Città, in cui la Lega - nelle persone di Tassone, dei consiglieri comunali Elena Maccanti e Fabrizio Ricca, e del consigliere della Circoscrizione 4 Carlo Morando - ha rinnovato il suo dissenso verso la misura. Intervento, di fatto, deciso prima di un reale confronto con i cittadini, secondo il gruppo torinese Lega. «Il Comune aveva già richiesto i 116mila euro di fondi necessari all’installazione delle videocamere nel marzo del 2024, mentre il primo vero confronto dell’assessorato con i cittadini c’è stato solo a luglio», sottolinea Morando. Nella sostanza, quindi, si sarebbe proceduto senza attendere se la misura rispettasse le reali esigenze dei cittadini.

«Di un intervento c’è sicuramente bisogno ma in tutt’altra direzione», incalza Maccanti, la quale denuncia anche come i 116mila euro di telecamere siano stati sfilati dal fondo interventi sulle corsie preferenziali. Direzione che dovrebbe tendere alla tutela dei pedoni, con il posizionamento delle croci di sant’Andrea tra i marciapiedi - attualmente non protetti dal traffico veicolare - l’istituzione di una zona di carico e scarico dedicata sui tre tratti già pedonali - vie Fiano, Musinè e Rocciamelone - e, infine, il posizionamento dei varchi solo all’accesso di queste tre vie. Queste le tre linee direttrici delle richieste del partito.

«Non siamo contro la pedonalizzazione tout court», ribadisce Maccanti. «Sono i commercianti a darci ragione - continua Morando -. Molti non rinuncerebbero mai alla pedonalizzazione ma confermano che l’intero borgo pedonale non ha senso di esistere», conclude.

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