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Il fatto

Ora il Comune si gioca la carta del bando per salvare il vecchio centro educativo

Dal 2015 in balia di atti vandalici e furti. Per i lavori serve più di un milione

Ora il Comune si gioca la carta del bando per salvare l’ex Cesm

Ora il Comune si gioca la carta del bando per salvare l’ex Cesm

Un bando destinato ad associazioni che hanno progetti per il territorio, con attenzione alla fruizione da parte dei cittadini. È la proposta del Comune di Torino - nella persona della vicesindaca, Michela Favaro - per salvare l’ex Cesm di via Cena 5, il vecchio centro educativo specializzato municipale che è stato per parecchi anni punto di riferimento e orgoglio della borgata Rebaudengo per le attività integrative proposte ad alunni portatori di handicap gravi.

Da 9 anni, tuttavia, la sua chiusura ha portato in dote soltanto problemi. Dai furti (persino di porte e infissi) passando per gli atti vandalici. I cittadini - ha raccontato ancora una volta Marco Milazzo, primo presentatore della petizione - hanno raccolto più di 500 firme chiedendo un centro di aggregazione culturale. Arrivando anche a proporsi per l’utilizzo di alcune sale. Costruito nel 1975 e in disuso dal 2015, l’ex asilo è piombato in un preoccupante stato di degrado nel periodo immediatamente conseguente all’abbandono, finendo per trasformarsi in una terra di nessuno.

Negli ultimi tempi è stato chiesto, inutilmente, di inserirlo nel Pnrr. «Ha un giardino e una piscina - ha precisato la capogruppo M5S in Consiglio, Dorotea Castiglione -, ma senza la manutenzione è impossibile pensare di recuperarla». E poi c’è la questione delle alberate, che avrebbero bisogno di manutenzione. I lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza dell’edificio ammontano ad un milione e 200mila euro. «Ci sono già diverse realtà interessate - ha replicato Favaro -, e seguiremo passo dopo passo l’evolversi della vicenda. È importante che l’ex Cesm torni ad essere funzionale per il quartiere».

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