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I guai dell'ex Fiat

Tavares va in fabbrica, operai in sciopero: "Guadagna come mille di noi, non lo vogliamo"

Proteste in Maserati. Immatricolazioni: Stellantis fa (ancora) peggio del mercato e perde il 27,8%

Tavares va in fabbrica, operai in sciopero: "Guadagna come mille di noi, non lo vogliamo"

Carlos Tavares entra in fabbrica e gli operai scendono in sciopero: "Guadagna come mille di noi, non lo vogliamo". Ennesima grana, dunque, per Stellantis, nella stessa giornata in cui arrivano i dati delle immatricolazioni in Italia che hanno fatto segnare un pesante -27,8%.

Lo sciopero in Maserati

La protesta riguarda lo stabilimento di Modena della Maserati, dove il ceo di Stellantis, Carlos Tavares, dovrebbe arrivare domani, martedì 5 novembre, per una visita agli impianti e per un incontro con Santo Ficili, neo ceo del Tridente, e le parti sindacali. La Fiom, alla notizia, ha immediatamente annunciato quattro ore di sciopero, dalle 8 alle 12, e un presidio davanti alla fabbrica.

"Non sappiamo perché viene qui - spiegano dalla Fiom Cgil di Modena -. Le lavoratrici e i lavoratori continuano a perdere un'importante fetta di salario ogni mese, mentre il suo stipendio come quelli di ogni altro dirigente Stellantis continuano a crescere. La sua remunerazione di 37 milioni di euro equivale a quella di mille operai solo quando hanno la possibilità di lavorare tutti i giorni. Oltretutto, si parla di almeno 100 milioni di euro di buona uscita quando l'ad lascerà Stellantis il prossimo anno".

Il timore dei sindacati e dei lavoratori è che la visita del ceo possa essere propedeutica a una dismissione - come accadde a suo tempo per lo stabilimento Maserati "Giovanni Agnelli" di Grugliasco - o addirittura a una vendita del brand, nonostante le dichiarazioni degli ultimi tempi. "Maserati ha bisogno subito di nuovi modelli per essere rilanciata altrimenti non sono chiari i motivi della sua venuta. I giorni di lavoro si riducono sempre di più raggiungendo a fatica la media lavorativa di 4/5 giorni al mese e il 2025 non promette nulla di buono rispetto a un 2024 indicato come l'anno peggiore di sempre".

Immatricolazioni a picco

Nel mese di ottobre - i dati sono stati resi noti ieri, in quanto a inizio mese c'erano le festività di Ognissanti - in Italia sono state immatricolate 126.488 auto, il 9,05% in meno dello stesso mese dell'anno scorso. Nei dieci mesi - secondo i dati del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture - sono state vendute 1.328.663 auto, appena lo 0,096% in più dell'analogo periodo del 2023.

Ma a Stellantis va ancora peggio: il Gruppo di John Elkann ha immatricolato nel mese di ottobre 31.924 auto, in calo del 27,8% rispetto allo stesso mese del 2023. La quota di mercato scende dal 31,7% al 25,2%. Nei dieci mesi il gruppo ha venduto 397.232 vetture, l'8% in meno dell'analogo periodo dell'anno scorso. La quota di mercato è pari al 29,9% contro il 32,8%.

La consolazione per il Gruppo arriva dai nuovi modelli, visto che secondo l’elaborazione dei dati di mercato da parte di Dataforce, Jeep Avenger è il SUV più venduto in Italia nei primi dieci mesi del 2024, considerando tutte le motorizzazioni disponibili. 

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