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Automotive
05 Novembre 2024 - 11:20
Solo pochi mesi fa annunciava un aumento del fatturato, ora taglia quasi cinquemila posti di lavoro e chiude due fabbriche. Si tratta del gruppo tedesco Schaeffler, fornitore del settore automotive. E anche in Italia scatta l'allarme per la sede di Momo, in provincia di Novara.
L'annuncio del Gruppo, che produce in particolare cuscinetti e altri elementi meccanici per l'automotive, arriva tramite l'agenzia Gea: saranno soppressi 4.700 posti di lavoro in Europa, oltre alla chiusura di due siti. "Si tratta della risposta dell'azienda a un ambiente di mercato difficile, alla crescente concorrenza globale e alla trasformazione in corso, in particolare nell'industria degli equipaggiatori automobilistici", ha spiegato il gruppo, specializzato in cuscinetti per l'industria automobilistica, in un comunicato.
Una mazzata peraltro non inattesa, visto che circa un mese fa, alla fusione con il produttore di trasmissioni Vitesco, da Schaeffler era stato detto che avrebbero tagliato posti di lavoro. Il piano prevede di tagliare la "massa salariale" e risparmiare 290 milioni ogni anno, da qui alla fine del 2029.
A marzo, però, il gruppo aveva comunicato un fatturato sul 2023 di 16,3 miliardi di euro, in crescita del 5,8% rispetto all'anno precedente; l'EBIT in crescita a 1.187 milioni di euro (anno precedente: 1.046 milioni di euro); e segnalava un miglioramento considerevole del margine EBIT proprio per la Divisione Automotive Technologies, nello specifico grazie alla divisione Aftermarket; il free cash flow prima dei flussi di cassa in entrata e in uscita per le attività di M&A era di 421 milioni di euro, migliore rispetto alle previsioni della guidance, che veniva confermata per la fine dell'anno.
Cos'è successo, allora? È successo che ha dichiarato una crisi catastrofica il gruppo Volkswagen, uno dei principali clienti dei fornitori europei e, parimenti, hanno rivisto al ribasso le stime per l'anno in corso praticamente tutti i gruppi automobilistici europei (a parte Renault). E soprattutto, considerando l'aumento di personale dopo la fusione, è partito il piano di ridimensionamento.
Dei 4.700 dipendenti tagliati, 2.800 saranno nei dieci siti produttivi in Germania, ma il Gruppo considera di intervenire anche sulle altre sedi europee, di cui due saranno chiuse. Quali, però, non viene ancora detto: la nota diffusa segnala che le sedi scelte saranno comunicate entro la fine dell'anno. A Momo, in provincia di Novara, si producono pompe d'acqua per i motori: sono impiegate 332 persone e, al momento, c'è cassa integrazione a rotazione per alcuni giorni la settimana.
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