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Luna, ritorno alle origini: scelti i 9 possibili siti di atterraggio per Artemis III

La Nasa si prepara a riportare l’uomo sulla Luna dopo 50 anni, questa volta puntando al misterioso Polo Sud

Luna, ritorno alle origini: scelti i 9 possibili siti di atterraggio per Artemis III

Dopo più di cinquant’anni dall’ultima missione Apollo, la NASA si prepara a un ritorno sulla Luna che si preannuncia epocale: con Artemis III, la missione prevista per il 2026, l’obiettivo è il Polo Sud lunare, una zona mai esplorata da missioni umane e con il potenziale di aprire porte su risorse essenziali per l’esplorazione spaziale a lungo termine. La missione prevede non solo di riportare l’uomo sul satellite, ma di farlo con l’intento di stabilire una base di conoscenze e risorse che possa sostenere future missioni anche verso Marte Dopo approfonditi studi scientifici e con il supporto delle immagini catturate dal Lunar Reconnaissance Orbiter, gli esperti della NASA hanno ristretto il campo dei possibili siti di atterraggio a nove regioni strategiche, tra cui Peak near Cabeus B, Haworth, Malapert Massif, Mons Mouton Plateau e Nobile Rim. Inizialmente, erano stati presi in considerazione 13 siti già annunciati nel 2022, ma ulteriori analisi hanno portato alla selezione finale.


Il Polo Sud lunare offre condizioni uniche: i suoi terreni antichi e le aree permanentemente in ombra potrebbero contenere riserve di acqua ghiacciata, una risorsa preziosa per future missioni. L’acqua non è solo vitale per il supporto alla vita degli astronauti, ma potrebbe essere utilizzata per generare risorse, aprendo nuove possibilità per viaggi ancora più lontani. "Ognuna di queste regioni di atterraggio ci consentirà di fare scienza straordinaria e nuove scoperte", ha affermato Sarah Noble, responsabile scientifico del programma Artemis, sottolineando l’importanza di esplorare i territori freddi e in ombra della Luna.


A differenza delle missioni Apollo, che puntavano a raggiungere la superficie per poi tornare, Artemis III è parte di un progetto di esplorazione a lungo termine, che mira a trasformare la Luna in una base operativa per future esplorazioni nello spazio profondo. Per questo, la scelta dei siti di atterraggio è stata guidata non solo dalla sicurezza e stabilità per gli allunaggi, ma anche da condizioni che permettano una comunicazione continua con la Terra e da caratteristiche geologiche che possano contribuire alla ricerca scientifica.


Nei prossimi mesi, la NASA raccoglierà ulteriori dati, creando mappe dettagliate e analizzando la geologia delle aree prescelte, con il coinvolgimento della comunità scientifica internazionale. Artemis III si configura così come il primo passo di un lungo cammino verso una nuova era dell’esplorazione spaziale, in cui la Luna potrebbe diventare il trampolino di lancio verso l’ignoto – e oltre.

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